11 e 12 agosto 1943 – i Brolesi e la Guerra. Gli americani, gli sfollati, le bombe mentre Santo Campo, dieci anni, moriva sotto una jeep
Cronaca Regionale

11 e 12 agosto 1943 – i Brolesi e la Guerra. Gli americani, gli sfollati, le bombe mentre Santo Campo, dieci anni, moriva sotto una jeep

 

 

421691_138973399558629_322106551_nAgosto 1943, Brolo è sotto la tempesta di fuoco della prima ondata di 12 bombardieri americani A-36 che verso mezzogiorno dell’11 agosto si misero a sganciare una pioggia di bombe su Monte Cipolla, seguiti, a rotazione, da una seconda ondata di altrettanti bombardieri e, poco prima delle 17, da 24 aerei tedeschi F.W.-190.

Il “fuoco amico”, che a causa di segnalazioni sbagliate bombardò Monte Cipolla, fece più vittime di quello dei nemici.

Tra i soldati americani si contarono 99 morti.

Tra i tedeschi si suppone che il numero delle vittime sia stato molto più pesante.

Descrive così quei momenti Basilio Maniaci nel suo libro e aggiunge.

246941_231338850322083_1856445945_nNell’operazione Brolo Beach il rilevato ferroviario alto circa 4 m, i sottopassaggi strettissimi, i limoneti fittissimi e le saie in lungo e in largo, cosituirono altrettanti ostacoli per l’avanzata dei carri armati, dei cannoni semoventi e degli attrezzi meccanizzati verso Monte Cipolla.

Si fece ricorso alle bestie da soma per il trasporto di munizioni per mitragliatrici e mortai.

Ma le salmerie non riuscirono a rifornire i soldati americani per il sacrificio di 15 uomini e 13 bestie da soma al bivio per Ficarra.

Alla fine, la conquista del Monte Cipolla si trasformò in una furiosa battaglia (l’ultima di Sicilia) con l’intervento delle forze di terra, di mare e di cielo.

Attimi lunghissimi, giorni pesanti con intere famiglie sfollate a Lacco, nella chiesa, tra le famiglie di quel borgo: “La chiesetta della Madonna Maria SS. Addolorata di Lacco e alcune casette della frazione nebroidea dove, durante le cruenti fasi dell'”Operazione Brolo Beach”, qui c’erano gli sfollati brolesi. I tetti a tegole e le mura in pietra delle strutture fanno intendere quanto il Paese fosse impreparato ad affrontare la guerra costringendo le persone a trovare mezzi di fortuna per ripararsi dai bombardamenti”.

Di quel tempo rimane una lapide, al cimitero di Brolo, che ricorda tre soldati tedeschi “senza nome”, tre morti “sconosciuti”, che negli scontri del secondo conflitto, persero la vita durante lo sbarco, morti sulla piana di Brolo proprio all’epoca dello sbarco degli alleati a Malpertuso e dimenticati anche dal loro Stato, lasciati tra i rovi di malpertuso da un esercito già in rotta.

Una storia triste, quest’ultima, raccontata dalle nonne, ricordata nelle bettole dai “vecchi”, che parlavano anche della vecchia “miniera” di Iannello diventata ostello di guerra, ma ricordano anche le violenze degli alleati sulla popolazione, la paura per i “marocchini” , e di alcune “ciociare brolesi”, storie occultate per il senso di morale e di protezione, parlano anche della morte di un ragazzino – Santo campo, figlio di Salvatore -, ucciso da una jeep americana, e per la quale nessuno ha mai  pagato episodi che disegnano la storia di una Brolo sotto i bombardamenti.

12 Agosto 2012

Autore:

admin


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