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10 FEBBRAIO…FOIBE – Tutto il dramma di un popolo nei testi di Simone Cristicchi

Nella giornata dedicata al massacro del popolo istriano. Da ascoltare “Magazzino 18” e la canzone dei “Gesta Bellica”.

Testo Magazzino 18

Siamo partiti in un giorno di pioggia
cacciati via dalla nostra terra
che un tempo si chiamava Italia
e uscì sconfitta dalla guerra

Hanno scambiato le nostre radici
con un futuro di scarpe strette
e mi ricordo faceva freddo
l’inverno del ’47

E per le strade un canto di morte
come di mille martelli impazziti
le nostre vite imballate alla meglio
i nostri cuori ammutoliti

Siamo saliti sulla nave bianca
come l’inizio di un’avventura
con una goccia di speranza
dicevi “non aver paura”

E mi ricordo di un uomo gigante
della sua immensa tenerezza
capace di sbriciolare montagne
a lui bastava una carezza

Ma la sua forza, la forza di un padre
giorno per giorno si consumava
fermo davanti alla finestra
fissava un punto nel vuoto diceva

Ahhah
come si fa
a morire di malinconia
per una terra che non è più mia

Ahhah
che male fa
aver lasciato il mio cuore
dall’altra parte del mare

Sono venuto a cercare mio padre
in una specie di cimitero
tra masserizie abbandonate
e mille facce in bianco e nero

Tracce di gente spazzata via
da un uragano del destino
quel che rimane di un esodo
ora riposa in questo magazzino

E siamo scesi dalla nave bianca
i bambini, le donne e gli anziani
ci chiamavano fascisti
eravamo solo italiani

Italiani dimenticati
in qualche angolo della memoria
come una pagina strappata
dal grande libro della storia

Ahhah
come si fa
a morire di malinconia
per una vita che non è più mia

Ahhah
che male fa
se ancora cerco il mio cuore
dall’altra parte del mare

Quando domani in viaggio
arriverai sul mio paese
carezzami ti prego il campanile
la chiesa, la mia casetta

Fermati un momentino, soltanto un momento
sopra le tombe del vecchio cimitero
e digli ai morti, digli ti prego
che non dimentichemo

Altra canzone

FOIBE


Eran giorni di sangue eran giorni senza fine
per le orde slave era l’ultimo confine
erano gli ultimi fuochi di un’infinita guerra
e quei barbari feroci volevan quella terra
Uomini e donne venivan massacrati
loro sola colpa italiani essere nati
Vecchi e bambini dettati negli abissi
spinti giù nel vuoto dai gendarmi rossi
Oh..
Foibe nella roccia e di roccia anche il cuore
di un maresciallo boia di tanta gente senza nome
venivano sospinti con furore e odio
vittime prescelte per un vero genocidio
e dopo cinquant’anni han finito di scoprire
ciò che sempre si è saputo continuano a mentire
ma non avranno mai pace quelle nude ossa
finchè esisterà l’immonda bestia rossa
Oh..

E’ passato tanto tempo ma il mio cuore gioisce ancora
quando Signora Morte suonò la sua ultima ora
per quel maresciallo assassino di innocenti
per quel boia immondo assassino di tanti
E non posso più scordare e il mio
cuore piange ancora
al ricordo di un presidente che ha baciato la bara
presidente di quell’Italia che ha voluto dimenticare
chi fu massacrato perchè italiano voleva restare
Oh.. Maresciallo Assassino

Redazione Scomunicando.it

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