E’ il trentaduesimo anniversario della strage di Bologna, e in questi anni nessuno è riuscito a spiegare, e nemmeno a ipotizzare, perché mai i due “mostri, (Fioravanti e Mambro, neofascisti dei Nar) si sarebbero resi responsabili della più sanguinosa tra le stragi, mentre aleggiano consistenti sprettri di Arabi, servizi deviati, P2 e massoneria, servizi segreti, Stato e antistato, traffici di esplosivi, Palestinesi, Sionisti, Kossiga ed i suoi segreti, ed anche i processi che hanno visto disciogliere, come neve al sole, i loro teoremi processuali d’accusa … Erano lì, tutti in fila, nella stazione bolognese in quel giorno, a quell’ora alcuni con il biglietto in mano, altri senza, portoghesi pronti a partire o semplici spettatori che volevano, in prima fila, godersi lo pettacolo di un eccidio.
Ed allora?
L’unica è concludere che Francesca Mambro e Giusvà Fioravanti – fascisti, assassini, legati da un amore, coppia maledetta, vendicatori neri- lo hanno fatto perché sono mostri pazzi.
Si sa che i cani arrabbiati, come James Holmes a Denver, sbranano senza bisogno di un movente.
Comodo, no?
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