Cronaca Provinciale

3° MEMORIAL SEGESTA – La sicurezza dei trasporti nello Stretto, nel ricordo dei marinai scomparsi

di Corrado Speziale

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel doloroso ricordo dei colleghi scomparsi tre anni fa, riuscire nell’intento di non far rendere vano il loro sacrificio, è certamente difficile ma non impossibile. Per questo motivo, il SASMANT (Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto – F.S. Messina), guidato dal Comandante Sebastiano Pino, ed il Collegio Nazionale Capitani di Lungo corso e Macchina con sede a Genova, presieduto dal Comandante Giorgio Blandina, hanno rispettato l’impegno di organizzare la terza edizione del “Memorial Segesta”, manifestazione consistente in un incontro–dibattito avente come tema la sicurezza dei trasporti nelle acque dello Stretto di Messina, con assegnazione di borse di studio agli studenti dell’Istituto Nautico “Caio Duilio”, che si sono distinti per il loro alto rendimento nello scorso anno scolastico.

Alla tavola rotonda, svoltasi sabato mattina al Royal Palace Hotel, nella quale ha fatto da moderatrice la prof.ssa Giuseppina Costa, Preside dell’Istituto Nautico, oltre ai citati organizzatori, sono intervenuti il C.V. Angelino Cianci, Autorità Marittima della Navigazione dello Stretto di Messina, il dott. Pietro Interdonato, in rappresentanza del Comitato pendolari dello Stretto, e il dott. Carmelo Rogolino, responsabile produzione di RFI.

Nel ricordo, quindi, del Comandante Sebastiano Mafodda, del direttore di macchina Marcello Sposito e dei marinai Palmiro Lauro e Domenico Zona, deceduti nel disastro che ha visto coinvolto il “Segesta Jet”, mezzo veloce di “Bluvia”, a seguito della collisione con la nave porta-container “Susan Borchard”, avvenuta il 15 gennaio 2007, i loro colleghi, anche quest’anno, hanno trovato le giuste motivazioni per riunirsi e dibattere sulle problematiche che tormentano gli addetti ai lavori della navigazione nello Stretto.

Come nelle precedenti commemorazioni, anche stavolta è stato ricordato Salvatore Denaro, marinaio-elettricista del traghetto “Scilla”, anch’egli vittima sul lavoro in navigazione nel 2001.

La prof.ssa Costa, introducendo i lavori, a nome dell’Istituto che dirige, dichiara con senso di gratitudine: ”Questa iniziativa ci trova sempre partecipi e profondamente interessati allo sviluppo e alla trattazione di argomenti di interesse generale per i nostri studenti. L’assegnazione delle borse di studio – prosegue la dirigente – è per noi un momento centrale per salutare le famiglie delle vittime. Questi riconoscimenti hanno lo scopo di incentivare una preparazione di alto profilo, obiettivo che la nostra scuola sta cercando di perseguire”.

I temi oggetto del dibattito hanno suscitato indubbio interesse tra i convenuti, riguardando questioni di grande attualità. Sono stati infatti trattate le questioni inerenti alla separazione del traffico nello Stretto, il cui provvedimento di attuazione è entrato in vigore appena il 1° dicembre scorso, ed alla “metropolitana del mare”, nuovo sistema di trasporti che interessa i porti di Messina, Villa San Giovanni e l’aeroporto dello Stretto, il cui avvio sembra ormai prossimo.

La sala, dopo aver reso omaggio ai “Caduti del Segesta” attraverso un minuto di silenzio, ed aver ascoltato con interesse l’esposizione del C.V. Cianci, che ha descritto la funzione dei nuovi sistemi di controllo e sicurezza nonché delle regole introdotte nello Stretto dopo il disastro del 2007, trova ben presto spunti di riflessione, ascoltando l’intervento del Comandante Blandina, i cui contenuti erano già stati anticipati tramite un documento distribuito ai convenuti, nel quale emerge il disappunto dell’Organo da egli rappresentato, sulla principale questione del dibattito: “Lo schema di separazione antecedente a questo appena in vigore – dice  Blandina – era stato a suo tempo ideato, progettato e proposto alle competenti autorità dal Collegio Nazionale Capitani. Ci saremmo, quindi, aspettati di venire, magari, soltanto interpellati per una sommaria valutazione da coloro i quali hanno posto in essere l’attuale schema, se non altro perché rappresentiamo la quasi totalità degli Ufficiali della marina mercantile e non ci siamo mai persi in facili polemiche.(…). Non capiamo – prosegue il Presidente dei Capitani – la ragione per la quale non si è ritenuto tecnicamente e moralmente doveroso sentire anche e non solo la nostra voce, ma ne prendiamo atto continuando a proporci come validi interlocutori”. A questo punto elenca qualche elemento che secondo l’Ente che egli rappresenta andrebbe modificato, come il trasferimento della cosiddetta “rotatoria” più a nord e non limitare l’obbligo di dare precedenza al traffico nord-sud e viceversa alle sole unità di lunghezza inferiore ai 20 metri ma estenderlo a tutte quelle che attraversano lo schema di separazione in senso trasversale. Da rimarcare, su questo tema, quanto sostengono i Capitani riguardo il disastro che si sta commemorando: “Questa proposta era stata da noi avanzata già in occasione della messa in opera del vecchio schema di separazione, ed onestamente, se questa indicazione fosse stata recepita, forse non saremmo qui a ricordare i nostri colleghi del Segesta”. I correttivi che il Collegio apporterebbe proseguono riguardo la velocità da sostenere nella rotta nord – sud e viceversa e sull’utilizzo del “pilota” dello Stretto a bordo delle navi, lungo la medesima rotta. Tutto ciò si rende necessario, in quanto il nuovo sistema di separazione, “varato” ultimamente, scaturisce da dati non credibili nell’ambito degli incidenti marittimi, dovendo, tra questi, essere considerati anche “i mancati incidenti per i quali non conosciamo le origini”, ha detto l’esponente genovese del Collegio Capitani.

Il Comandante Sebastiano Pino, segretario del SASMANT, tra i più attenti ed operosi rappresentanti locali della navigazione nello Stretto, attraverso una dimostrazione equiparabile ad una breve lezione accademica, avvenuta con l’ausilio di slide, a corollario di un lavoro comparativo tra vecchie e nuove regole, ha illustrato, in dettaglio, con analisi e valutazioni, le modifiche introdotte a seguito della nuova “rotatoria”, avanzando proposte concrete per il miglioramento della sicurezza della navigazione tra Sicilia e Calabria. “Questo studio – dice Pino – lunge dal voler creare sterili polemiche. Esso vuole rappresentare un contributo costruttivo, maturato sulla base delle esperienze finora acquisite, frutto di riflessioni ed approfondimenti svolti con colleghi che svolgono la loro attività in vari tipi di traghetti e mezzi veloci che navigano nello Stretto”. Ci auguriamo – prosegue – che questo studio possa rappresentare l’inizio di un percorso condiviso con tutte le parti in causa, per giungere a soluzioni migliorative verso la sicurezza. Tacendo in questa fase, ci sentiremmo corresponsabili di possibili ulteriori incidenti”. Il Comandante messinese approfondisce e spiega, anche sulla base di esempi ed inconfutabili dati statistici, gli effetti delle nuove regole con i vari scenari, così come si presentano oggi, rispetto a quelli proposti grazie all’attenta analisi che egli ha elaborato con la collaborazione tecnica dello studio di ingegneria navale e meccanica “D&R”.

Al termine della dissertazione del segretario del SASMANT, il dibattito si sposta sulla “metropolitana del mare” e la moderatrice cede la parola al dott. Interdonato, portavoce dei pendolari dello Stretto, il quale rivolge durissime critiche verso tutti coloro che gestiscono il sistema dei trasporti nel tratto di mare in questione: “Oggi continua questo nostro  reiteramento di denunce del malessere che viviamo. Non voglio essere polemico in una giornata in cui c’è questo triste ricordo, ma offenderemmo la memoria di coloro che sono caduti nel compimento del proprio dovere se dicessimo che tutto va bene. Non va bene assolutamente nulla.  Ai pendolari è rimasta la rabbia di chi si sente calpestato nella dignità quotidianamente, da cittadini e da contribuenti, e quasi, lasciatemela passare, non è una provocazione, siamo consapevoli di vivere in una realtà analoga a quella che, appena una settimana fa, è esplosa a Rosarno, perché tra pendolari ed emigranti ci sono tanti parallelismi”. Paragone forte, quello di Interdonato, che equiparando i “caporalati” alle imprese di navigazione, aggiunge: “Per attraversare questo fiume gli utenti sono letteralmente obbligati a pagare una cifra sproporzionata”, e facendo l’esempio di altri casi di attraversamento a prezzi inferiori, rincara così la dose: “Qualche mente raffinatissima fa di tutto per taglieggiarci. C’è una trappola nella bigliettazione, e per questo chiediamo a gran voce la continuità territoriale”. Motivi economici, quindi, ma anche carenze di servizi, emergono dalla denuncia del portavoce dei pendolari.

Il dott. Carmine Rovolino, premettendo di non occuparsi direttamente di “metromare”, rassicura tuttavia i presenti: “Stiamo lavorando già da parecchio tempo, il 30 dicembre abbiamo avuto la sottoscrizione preliminare del contratto e ci siamo resi conto di essere veramente vicini all’obiettivo. Ci siamo guardati intorno e abbiamo trovato la migliore soluzione al problema. Abbiamo avuto delle rassicurazioni dal Ministero competente circa l’avvio di metromare entro il prossimo marzo”. Il dirigente di RFI fornisce quindi le tanto attese certezze che succedono così alle speranze sinora manifestate dal “popolo dei pendolari”, sull’avvio della “metropolitana del mare”, grazie alla quale potranno finalmente essere attuati anche i collegamenti con l’aeroporto dello Stretto, persino con check in sulla sponda siciliana.

A conclusione della tavola rotonda, tutti in piedi per la recita della Preghiera del Marinaio da parte dei ragazzi dell’Istituto Nautico “Caio Duilio”, scuola frequentata dai compianti ufficiali del “Segesta”, Mafodda e Sposito, e consegna delle borse di studio.

I premi in denaro, incentivi alla formazione professionale degli studenti più meritevoli, intitolati ciascuno ad ogni marittimo scomparso, sono stati forniti dalla HDI Assicurazioni, Corporazione Piloti dello Stretto, Picciotto Rimorchiatori, Collegio Nazionale Capitani L.C. e Macchina, Associazione Alamak – Sebastiano Mafodda, e dai familiari del comandante Sebastiano Mafodda.

Gli studenti che si sono aggiudicati l’ambito riconoscimento sono stati: Domenico Gabriel De Mariano, Alessandro Ripa, Cristian Meesa, Andrea Rundo, Giuseppe Frisone, Antonio Marino, Francesco Buta e Fabio Samperi. Quest’ultimo è ormai un “veterano” del “memorial” assieme a Ripa e Rundo, il quale quest’anno si è anche piazzato quinto alle “Olimpiadi della Navigazione” di Genova.

La terza edizione del “Memorial Segesta”, nel commemorare chi in mare ha visto compiersi tragicamente il proprio destino per incuria o tragica fatalità, ha mostrato una dialettica importante, scaturita dall’avvicendarsi di fatti e provvedimenti tendenti ad incidere sugli equilibri, non sempre facilmente gestibili, dello Stretto di Messina.

Quei ragazzi hanno ricevuto un riconoscimento certamente ambito e meritato che rende onore ai naviganti caduti, ma il premio più importante da consegnare loro per il futuro è senz’altro quello di uno Stretto realmente sicuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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