Un’iniziativa che nasce dall’esigenza di mettere in risalto i problemi che riguardano le spiagge ed il mare di Brolo e Gliaca di Piraino.
Anzitutto, la più totale mancanza di servizi di balneazione.
Non basta garantire la pulizia delle spiagge da cartacce, bottiglie usate e rifiuti vari soltanto a ridosso dell’inizio della stagione estiva.
Le spiagge in questione, infatti, sono prive di servizi igienici base come bagni e cabine; non esistono passerelle per i disabili, né si è provveduto all’acquisto di apposite carrozzine da mare che permettano alle persone con disabilità di entrare in acqua restando comodamente seduti [a Brolo, come pubblicato qualche giorno fa, è disponibile una carrozzina modello job da anni operante, vedi comunicato stampa del sindaco Salvo Messina nrd]; quelle poche docce sparse, altro non sono che orrendi tubi di alluminio arrugginiti mal funzionanti; il nauseabondo fetore che esala dai tombini causato da un inefficiente sistema fognario di tipo misto e dalla loro mancata pulizia regolare.
Inoltre, la mancata approvazione di un piano spiaggia, tutt’oggi, comporta che nessuna struttura e/o attrezzatura balneare, necessaria per una migliore fruizione della spiaggia, sia realizzabile.
Ma andando al problema che più concretamente ci sta a cuore, è necessario porre l’attenzione sul tanto “strombazzato” e osannato depuratore consortile, costato alle tasche dei cittadini tra i quattro ed i cinque milioni di euro !!!
Esiste un consorzio per lo smaltimento di acque reflue urbane composto dai comuni di Brolo, Piraino e Sant’Angelo di Brolo.
L’impianto insiste sul territorio del comune di Piraino e anche per questo motivo il Presidente del Consorzio, da statuto del consorzio, è il Sindaco di Piraino.
Il malfunzionamento del suddetto impianto è, ormai, un fatto noto e conclamato.
Tanto che l’ex sindaco del Comune di Piraino, nella qualità, appunto, di Presidente del Consorzio ha ricevuto ben due avvisi di garanzia; mentre l’ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) dopo un controllo, lo ha bloccato per malfunzionamento (le concentrazioni di alcuni inquinanti superavano quelle previste dalla normativa, in altre parole, acqua sporca a mare!!!).
A questo punto, visto che le autorità competenti non forniscono alcuna spiegazione e tacciono nel modo più assoluto, sembra doveroso iniziare a porsi qualche domanda e dare anche qualche risposta.
Pertanto ci chiediamo con rinnovato vigore, “PERCHE’ IL DEPURATORE NON FUNZIONA CORRETTAMENTE” ?!!!
[…..]
Orbene, secondo il nostro modestissimo parere, un’opera del genere, che è costata così tanto (ricordiamo, tra i quattro ed i cinque milioni di euro !!!) e che ha rilevanza ambientale di prim’ordine, il cui funzionamento ha una valenza sanitaria, turistica ed economica essenziale per i nostri comuni, deve essere gestita degnamente e con trasparenza, sia a livello tecnico che amministrativo. Inutile realizzare il depuratore se non si gestisce bene.
Paradossalmente sarebbe stato meglio non averlo. Gli scarichi sarebbero stati più diluiti, gli inquinamenti meno concentrati e i danni minori.
Infine, l’aliquota della bolletta dell’acqua che pagano i cittadini relativa allo smaltimento e alla gestione integrata dei reflui è mediamente il 30% del totale. Vergognoso pagare per un servizio che non si riceve. In tal senso, riteniamo, altresì, che i cittadini potrebbero perfino citare in giudizio i rispettivi comuni per la restituzione delle somme da questi ultimi indebitamente riscosse per un servizio che, appunto, non hanno mai ricevuto.
E ci chiediamo: sussistono, nella fattispecie in questione, gli estremi per una vera e propria CLASS ACTION?
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