In quei tempi, ci ricorda Basilio Maniaci, storico e cultore delle tradizioni,in uno dei suoi tanti scritti “I fedeli vi si recavano durante i periodi di siccità per implorare la pioggia e non fare prosciugare la sorgente che sgorgava accanto al piccolo tempio, la cui acqua era ritenuta “miracolosa” per addolcire le olive schiacciate di cui è ricca la produzione locale. E, spessissimo, l’ottenevano in tale abbondanza che, si tramanda, l’antica struttura sacra andò perduta proprio a causa delle alluvioni del 1593 o del 1682”.
Essa venne intitolata alla Madonna dei Sette Dolori, che poi divenne Madonna Maria SS. Addolorata per gli Agonizzanti, per garantirsi una “buona morte”.
Quasi a indicare il luogo dell’antico culto sono rimasti il toponimo “Passo Maria” e la “Fontana Vecchia”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale,anche i locali della chiesa divennero dormitorio.
Infatti la frazione, quando l’11 agosto 1943 sulla spiaggia di Brolo sbarcarono gli “americani”acconse tantisime ffamiglie di brolesi si qui si rifugiarono per sfuggire ai bombaradamenti, impauriti anche della nomea che le truppe marocchine, a seguito ello sbarco,si portavano dietro. E ovvimente tutti bevvero l’acqua di “S. Maria de Lacu”.
La festa di settembre oggi mantenuta in viat grazie alla volontà di un comitato popolare si lega anche all’antica tradizione delle olive schiacciate ed una volta erano tipichi i banconi dove si preparava la “carne infornata”.
Era una festa caratterizzata anche dal rito delle luminarie.
Queste venivano eseguite con dei retoni in fil di ferro a forma di palla che, dopo essere stati riempiti con del materiale combustibile acceso, venivano fatti roteare nell’aria e oltre che nella frazione venivano accese nel sottostante torrente di Janello.
Presumibilmente in ricordo di un incendio che devastò la contrada e per la richiesta di “aiuto” fatta proprio alla Madonna.
Lacco è un luogo da scoprire.
La redazione