Cronaca

A NASO – Riflessioni sul “caso Sicilia” e il sogno di una città nuova

presentato ieri  Il Paese dorme male di Francesco Calanna

Una serata intensa di parole, idee e visioni per il futuro.

Ieri sera, in Largo Bellini a Naso, si è svolta la presentazione del libro Il Paese dorme male. Il caso Sicilia, scritto da Francesco Calanna ed edito da Armenio Editore, in un evento promosso dal Centro Studi GAL Nebrodi Plus e dal Comune di Naso.

L’incontro, moderato dal giornalista Massimo Scaffidi, si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco Gaetano Nanì poi anche fautore di un’intensa analisi su quanto detto e scritto da Calanna, e del presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Randazzo – che si è soffermato anche sulla realtà attuale di Naso e sul suo sviluppo tra idee e progettazioni realizzate, e ha visto la partecipazione del professor Antonio Matasso e dell’assessora comunale Rosita Ferrarotto.

Un libro che scuote le coscienze

Come sottolineato dal professor Matasso, il testo di Calanna non è soltanto un’analisi critica del presente, ma un vero “grido d’allarme” che interroga la coscienza civica. Un’opera che scava tra le pieghe di un sistema politico e sociale stanco, individuando responsabilità e, al tempo stesso, potenzialità inespresse di una terra ricca di storia, cultura e risorse. Matasso, allunga lo sguardo sulla situazione geo-politica attuale, sugli scenari di guerra, sul ruolo dell’Italia svolto, sia nella prima che nella seconda repubblica. Illustra nuovi scenari e sviluppa interessanti tesi sul futuro economico della nazione.

L’assessora Ferrarotto ha evidenziato come Il Paese dorme male inviti ad andare oltre la rassegnazione, a trasformare l’indignazione in azione, proponendo una visione lucida e concreta da amministratrice, per ridare slancio alla Sicilia.. E lo fa da un’osservatorio privilegiato lei è una docente e cura tra l’altro anche il settore delle manifestazioni culturali e quello della promozione e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali di Naso.  La Ferrarotto si pone e pone domande all’autore, e coglie l’essenza di quanto da lui scritto.

Mediterranea: dal sogno all’orizzonte possibile

Tra i temi più suggestivi della serata, il richiamo al progetto ideale di “Mediterranea”: una città nuova, simbolo di partecipazione, giustizia sociale e sostenibilità, capace di diventare modello per un modo diverso di vivere il territorio e costruire futuro.

Un’utopia? Forse, ma ancorata a valori concreti e a un bisogno reale di rigenerazione sociale.

L’analisi del Sindaco Nanì: tra sfide globali e criticità locali

L’intervento del sindaco Gaetano Nanì ha offerto una lettura che intreccia i problemi del territorio con il contesto geopolitico ed economico internazionale. Nanì ha ricordato come la Sicilia, oggi al centro di grandi investimenti e parte del Piano Mattei, abbia finalmente riconquistato attenzione a livello nazionale, ma porti ancora il peso di decenni di marginalizzazione infrastrutturale. Ha citato il Ponte sullo Stretto come opportunità logistica e di sviluppo, pur criticando la cronica assenza di investimenti strutturali nella provincia di Messina.

Il sindaco, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, ha poi insistito sulla necessità di una “rivoluzione culturale e sociale” nei cittadini, per superare logiche assistenzialistiche e promuovere una visione comprensoriale che coinvolga l’intero territorio dei Nebrodi, dal turismo all’agricoltura, fino all’energia rinnovabile. Allargando lo sguardo, ha analizzato il quadro geopolitico globale, segnato dal confronto tra blocco occidentale e Paesi BRICS, e dalla competizione economica che si riflette anche nei conflitti armati attuali. Una chiave di lettura che, secondo Gaetano Nanì, potrebbe essere sviluppata in una futura, e per lui auspicabile, seconda edizione del libro.

La presentazione di Il Paese dorme male – come alla fine tra ringraziamenti e saluti, ha detto Calanna è Naso è stata molto più di un incontro letterario: un momento di confronto collettivo sul presente e sul futuro della Sicilia, e sull’urgenza di passare dal “sonno” al risveglio civico. Perché, come ha ricordato lo stesso Calanna, «la Sicilia non può permettersi di dormire: ha tutte le carte per costruire un futuro diverso, ma serve la volontà di farlo insieme».

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Redazione Scomunicando.it

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