di Antonio Mazzeo
Nel corso della conferenza dei comandanti NATO della Regione Sud è stato pure analizzato lo stato di avanzamento del programma ACCS (Air Command & Control System), il nuovo sistema di comando e controllo per il combattimento aereo che sta per entrare in funzione all’interno dell’Alleanza, sotto il coordinamento della base di Poggio Renatico. La realizzazione dell’Air Combat and Control System (costo stimato 1, 5 miliardi di euro) è stata affidata al consorzio internazionale ACSI a cui partecipano i colossi industriali militari Raytheon (USA) e Thales (Francia).
Oltre al CAOC NATO, la base militare ferrarese ospita il Comando Operativo delle Forze Aeree (COFA) dell’Aeronautica militare, nato dalla fusione del 1° R.O.C. di Monte Venda (Padova) e dell’11° Gruppo Radar di Ferrara. Il COFA di Poggio Renatico è una struttura di vertice delle forze armate italiane: è responsabile del controllo del traffico aereo nazionale, garantisce le attivitàdi addestramento del personale nazionale ed alleato in Italia e il servizio di ricerca e soccorso (SAR), pianifica e coordina l’impiego delle forze aeree nell’ambito delle missioni NATO. Alle dipendenze del COFA opera il Gruppo Riporto e Controllo Difesa Aerea (GRCDA) dell’Aeronautica militare, integrato nel sistema di comando e controllo C2 NATO, a cui sono attribuite le funzioni di avvistamento, identificazione e “pronta reazione†ad eventuali minacce attraverso il controllo delle batterie missilistiche e dei caccia intercettori posti in stato di allerta su tutto
Il centro radar di Poggio Renatico ha sede nel vecchio scalo aeroportuale “Giuseppe Veronesiâ€Â, ubicato a meno di 4 chilometri dall’omonimo comune del ferrarese. L’installazione sorse nel 1951 quando lo Stato Maggiore dell’Aeronautica decise di localizzarvi, a titolo sperimentale, una piccola antenna radar mobile che operava in coppia con l’analoga postazione di Punta Marina (Ravenna). Diciannove anni più tardi a Poggio Renatico fu trasferito l’11° Gruppo Radar che venne integrato nel sistema di comando e controllo NATO denominato “Nadgeâ€Â, volto a sorvegliare i confini dei paesi dell’Alleanza, dalla Turchia alla Norvegia. Nel 1983 la base acquisì maggiore importanza grazie all’installazione di una nuova e più potente stazione radar e del sistema di collegamento con i velivoli NATO AWACS entrati in funzione in Europa.
All’inizio degli anni ‘90 la NATO deliberò il finanziamento per la costruzione a Poggio Renatico di una sede protetta con tre piani interrati, infrastrutture a prova di esplosione atomica ed una sala operativa destinata ad ereditare i compiti del centro operativo regionale di Monte Venda. Nel 1998 la base accolse il quartier generale del Centro COFA sino ad allora ospitato a Vicenza presso la sede della 5° Forza Aerea Tattica della NATO (ATAF). L’anno successivo il COFA di Poggio Renatico ebbe il suo battesimo di fuoco partecipando alla pianificazione e alla conduzione dei bombardamenti in Serbia e Kosovo durante l’operazione “Allied Forcesâ€Â. Il centro, che vedeva originariamente la partecipazione di solo personale italiano, passò ad ospitare militari provenienti da tredici paesi dell’Alleanza (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Turchia e Ungheria). A partire del 2001 nella base radar sono state ampliate le infrastrutture abitative per i militari e le famiglie al seguito, grazie alla realizzazione di oltre 270 nuovi alloggi. La fase di ampliamento ed ammodernamento del COFA e del CAOC 5 è continuata sino al giugno 2004. Secondo Peacelink, nella base ferrarese siederebbero attualmente 1500-1600 persone.
Il piano di potenziamento e centralizzazione delle funzioni aeree NATO comporteràl’ennesima crescita del numero degli addetti militari italiani e stranieri ospitati a Poggio Renatico. Così come cresceranno la portata e le emissioni dei sistemi di trasmissione radar e, di conseguenza, i rischi di inquinamento elettromagnetico. In passato, gli impianti della base erano stati oggetto d’indagine come possibile causa d’insorgenza tumorale tra la popolazione locale. Nel gennaio 2003 la stampa locale riportò i risultati di un’indagine epidemiologica dell’ASL di Ferrara che avrebbe rilevato l’incidenza “statisticamente anomala, sopra la media attesa localmente†di “tumori infantili a livello cerebraleâ€Â. L’amministrazione comunale di Poggio Renatico, ricevuto il rapporto dell’ASL, decise di richiedere l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente per monitorare l’intensitàdelle emissioni delle antenne NATO. Da allora non si è saputo più nulla.
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