Lunedì 18 agosto, il Parco Archeologico di Tindari si è animato di suggestione e memoria grazie all’ottava edizione di Tyndaris Augustea
Lo spettacolo teatrale itinerante che fonde mito, archeologia e performance site-specific
L’evento, ideato nel 2018 da Anna Ricciardi, direttrice artistica del Parco, è promosso dalla Pro Loco di Patti in stretta collaborazione con il Parco, diretto dall’architetto Giuseppe Natoli.
Il tema 2025: Terraemotus, tra paura e rinascita
Il filo conduttore di quest’anno è stato il Terraemotus — il terremoto, inteso non solo come evento naturale ma come trauma emotivo capace di spalancare voragini interiori e richiamare una catarsi liberatoria. Attraverso la rappresentazione di divinità, madri protettrici e riti apotropaici, gli attori hanno evocato una sensazione di salvezza collettiva, trasformando il sito in un “epicentro emozionale”.
Percorso tra cisterna e insulae: tra fuoco e anima
Le performance si sono succedute in vari punti suggestivi del sito, con:
Vulcanalia (Insulae VII-VIII, Cisterna): un rito danzato attorno al fuoco, evocando Vulcano, i vulcani siciliani e l’energia primigenia
Terraemotus (Insulae VII-VIII, Cisterna): con Elio Crifò, Gabriella Casali e Luca Fiorino, un testo originale che ha riflettuto sulle calamità naturali come cancellatrici del tempo e della memoria. Crifò, nel ruolo di Giano, ha evocato l’idea che “il terremoto cancella il presente e la memoria, facendo collassare il futuro sul presente”
Medea (Teatro Greco): un’interpretazione intensa del dramma di Euripide, diretta da Carlo Emilio Lerici e interpretata da Edoardo Siravo, Francesca Bianco e Gabriella Casali. Medea è stata letta come un terremoto umano, una “calamità dell’anima” che squassa le relazioni intime
Protagonisti e testimonianze
Nel teatro immerso nella storia, Elio Crifò ha commentato:
“È una meraviglia perché fanno riconciliare il pubblico contemporaneo con il mondo classico… recitare qui, dove il tempo si sospende… le emozioni sono fragorose”
Luca Fiorino, al suo fianco, ha aggiunto:
“Questo luogo vive nelle nostre storie… grazie all’energia del pubblico siamo ancora… emozionati, frementi…”
Anna Ricciardi ha parlato della scelta del tema e della cornice emotiva dello spettacolo:
“Un vero e proprio terremoto come il nostro spettacolo… abbiamo scelto un’area dove è avvenuta una frana… per rivivere un’emozione che è fisica e emotiva… verso una risalita, verso il teatro greco di Tindari”
E la direttrice artistica aggiunge, a caldo, soddisfatta a dine spettacolo:
“Questo questa grande presenza di pubblico, un vero e proprio terremoto come come il nostro spettacolo di stasera. Eh abbiamo scelto un’area molto difficile e particolare proprio dove è avvenuta la frana. Il terremoto di Tindari per cui le ondulazioni del terreno erano notevoli, ma per rivivere, insieme a 360 gradi, l’emozione di un terremoto che è emotivo, che è fisico, e che ci ha portato a riflettere verso quella crisi che aprono dei varchi verso una vera e propria risalita, risalendo verso il teatro greco di Tindari”. Poi si sofferma sugli attori: Medea è stata davvero strepitosa, ma tutti da Gemma Lo Bianco a Elio Crifò, da Luca Fiorino a Gabriella Casali fino a Edoardo Siravo e Francesca Bianco e conclude con un bravissimo anche alla regia Carlo Emilio Lerici. Per lei il cast di quest’anno è stato davvero eccezionale, riportando Le Antiche vestite di Tindari a 2.500 anni fa, con la forza del patos e quei testi classici, ma mai antichi, che non moriranno mai”.
Tyndaris Augustea, già riconosciuto tra gli eventi più significativi nel panorama culturale siciliano, si lega perfettamente al Teatro Greco di Tindari, che dal 1956 si caratterizza per teatro, musica e spettacoli classici di grande rilievo.
Molto apprezzata è la formula del teatro “site-specific”, ormai un marchio distintivo nelle proposte culturali del Parco e dell’idea “in scena ” di Anna Ricciardi.
Da ricordare anche i ruoli di :Direttore di Produzione Nino Milone; Disegno Luci Antonio Barone; Costumi Francesca Pipi; Istallazione Desiderium Tyndaridis a cura di Sicily Lab, grafica Massimo Scaffidi ed alla fine: Produzione Pro Loco di Patti e Parco Archeologico di Tindari
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