ACQUEFORTI – Loretta Galvan espone 11 opere nella mostra “Patti e dintorni”

“PATTI E DINTORNI è una mostra che raccoglie 11 opere che offrono uno spaccato dell’attività artistica di Loretta Galvan, veneta, da molti anni trapiantata a Capo d’ Orlando dove vive e opera.

Un’arte, la sua, di non facile lettura perché, a differenza della pittura, non è immediata in quanto la mancanza di colore priva l’occhio di quell’aspetto di appagamento che si richiede, in genere, ad un oggetto artistico. Nonostante ciò la singolarità del segno basta a farci entrare con empatia e immediato trasporto nei paesaggi rappresentati grazie anche agli effetti chiaroscurali magistralmente usati.

Si dice che un bravo reporter debba dare la sensazione di aver visto i luoghi che descrive.

Nelle Acqueforti, modellate secondo le leggi della prospettiva delle ombre, accade esattamente questo: si ha una resa praticamente perfetta di ciò che viene rappresentato tanto che pare d’essere dentro il paesaggio per l’intensità, le evocazioni e i sogni che ci fanno vivere. La Galvan risulta da queste opere una grande e sensibile interprete del paesaggio pattese e dei suoi dintorni cogliendoli in maniera tanto viva e intensa da farli percepire come reali. I suoi disegni che ritraggono Sorrentini, Mongiove, Montagnareale, Gioiosa Guardia, hanno una tale potenza evocativa da lasciare in chi li osserva una sensazione ora di meraviglia, ora di angoscia, ora di leggerezza, ora di gioia.

Se è vero che un artista rappresenta ciò che ha dentro e che non sarebbe in grado di fare in nessun altro modo, chi osserva l’opera compie una sorta salto spazio-temporale-emotivo, come se stesse leggendo una sorta di diario dei ricordi o stesse guardando delle foto personali: solo lui sa cosa rappresentano.

Queste opere sono quindi un potente strumento che l’artista adopera con sapienza per comunicare emozioni: immagini che agiscono in profondità ed è per questo motivo che c’è bisogno di ” allargare” i tempi. Non basta uno sguardo fugace e veloce. Occorre “immergervisi” per aprirsi alle sensazioni, ai ricordi e a sé stessi.”

nota di Eleonora Ciaramidaro