AGENZIA VIAGGI BROLO STORY – Mimmo Magistro, il legale: “Ricorreremo al Tribunale del Riesame di Messina”

Categorico l’avvocato Magistro che difende Natalia Carianni, titolare di una agenzia di viaggi brolese che ieri ha avuto notificata un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva dall’esercizio dell’attività d’impresa dal Gip del Tribunale di Patti, chiederemo l’anullamento di quella misura cautelare , la mia cliente è estranea in ordine ai reati contestati”

Non ha remore l’avvocato Domenico Magistro nel difendere la sua assistita, e come già fatto davanti le telecamere di Striscia La Notizia, il legale brolese ribadisce “L’assoluta estraneità della sua assistita in ordine ai reati contestati” ed annuncia che tra oggi e domani, produrrà un ricorso al Tribunale del Riesane di Messina per l’annullamento della misura cautelare interdittiva dall’esercizio dell’attività d’impresa.

Infatti nella mattinata di ieri, i carabinieri della Stazione di Brolo avevano notificato alla titoilare dell’agenzia turistica e di viaggi brolese un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva dall’esercizio dell’attività d’impresa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò, su richiesta del sostituto procuratore Alice Parialò, in quanto la stessa era gravemente indiziata di innumerevoli episodi – si legge nel comunicato stampa emesso dai carabinieri – di truffa aggravata ed appropriazione indebita commessi in danno di ignari clienti che si rivolgevano alla stessa per l’organizzazione di viaggi e vacanze.

Il provvedimento era la punta dell’iceberg dagli esiti delle indagini condotte dai carabinieri della Stazione di Brolo in relazione a numerose denunce raccolte sin dal mese di agosto 2018 e che avevano portato, tra l’altro, al sequestro preventivo, effettuato lo scorso mese di dicembre, di ben cinque carte prepagate rinvenute nella disponibilità dell’indagata.

A tal proposito, secondo l’avvocato Magistro sarebbero circa 16 le denunce presentate dai clienti contro la donna, alla quale si contestano i reati di truffa aggravata ed un solo caso di appropriazione indebita, riferibile ad piccolo acconto di denaro ricevuto”.