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AI MAGAZZINI DEL SALE – A Messina si parlerà di Yukio Mishima: la voce delle onde l’esteta, il poeta e il samurai

domenica 28 novembre 2021 alle ore 18:00 con Francesco Cannavà, Mariapia Rizzo e Ciccio Rizzo.

Un sibilo, ed il fiore del Giappone si stacca dall’albero della vita

“Un sibilo, ed il fiore del Giappone si stacca dall’albero della vita. Reciso cadde a terra, bello ed elegante in tutta la sua potenza.

Era il 25 Novembre del 1970, l’ultimo samurai, cantore del Giappone imperiale, compì il suo estremo atto d’onore dimostrando al mondo un valore superiore dell’attaccamento alla vita. Lui era Yukio Mishima, l’ultima incarnazione dei figli di Amaterasu.

Poeta, letterato, guerriero, nazionalista. Personalità poliedrica a tutto tondo, la sua azione politico-filosofico-idealista fu sempre tesa a riportare in auge i valori del Giappone antico contro una visione consumistica imposta a suon di bombe atomiche dagli americani. La sua vita, fu sempre un continuo battersi contro quella costituzione del 1947 che di fatto occidentalizzava il Paese nipponico ed esautorava il prestigio dell’imperatore, nonché contro quel trattato di San Francisco umiliante verso la sovranità nazionale e le forze armate.

Lui, che fu sole dello spirito ed acciaio del corpo, non poteva accettare l’imposizione USA. Proprio no. Lui che scrisse “Lezioni spirituali per giovani samurai”, un tripudio di bellissime considerazioni sul tradizionalismo giapponese, non poteva sottostare senza far nulla al diktat americano.

Lui che della filosofia dell’azione fu l’incarnazione più totale ed autentica. Lui, che dedicò una vita alla bellezza, alla “forma”, alla sostanza della vita e della morte. Lui, che si inscrisse a pieno titolo in un nichilismo attivo nietzschiano, pronto a trasmutare i valori di una società consumistica, vuota e di plastica. Pronto a sostituire il codice a barre con il codice del Bushido, la via del guerriero.

Lui, l’ultimo grande commentatore dell’Hagakure, il libro del samurai per eccellenza.

Il libro della sapienza e dell’onore nipponico.”

Tratto dal giornale online Ereticamente.

Con questo ed altri moventi, il “mai disciolto gruppo Zarathustra,” dopo il Meriggio Insulare presso l’Acropoli di Lipari, nell’estate 2020, torna a sperimentare una “conversazione” a tutto campo, con la quarta parete totalmente abbattuta, sbarcando in riva allo Stretto presso un approdo speciale: i Magazzini del Sale del Teatro dei Naviganti.

 

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Redazione Scomunicando.it

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