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Andrea Scanzi – Pertini, il vino, i giovani.. il racconto di una generazione, tra miti, libri e politica

 

Piazza attenta, tanta gente ieri a Capo d’Orlando per ascoltare, divertendosi e riflettendo su quanto diceva Andrea Scanzi, autore di “La Vita È Un Ballo Fuori Tempo”, intervistato da Antonio Puglisi. L’appuntamento è stato curato da Paese Parallelo con il patrocinio del comune di Capo d’Orlando.

 

Lui è un noto giornalista, scrive su il “Fatto Quotidiano”, ed è autore di libri.

E’ anche enologo, ed il vino è stato anche una metafora per dire tanto.

Scanzi, ovviamente ha parlato dei personaggi, ma sopratutto della sua generazione, dei giovani che sono venuti dopo, di politica, ideali, sogni, musica, canzoni…

Lui è uno che sa parlare. Ha cose da dire, le dice bene!

Ovviamente si è discusso di politica, di mafia,  di sentimenti, c’è stata sottile ironia, sagace satira, ma anche momenti di riflessione parlando di perdite e di morte.

Alla fine la piazza ha applaudito, ma l’aveva fatto in altre occasioni durante l’incontro, sopratutto quando si è parlato di Sandro Pertini.

 

Descrizione
Per Stevie le cose non potrebbero andare peggio. In redazione, dove ogni mattina la scure di Zagor gli ricorda lo squallore filogovernativo del suo tronfio direttore; a casa, dove ad accoglierlo c’è solo la labrador Clarabelle, ghiotta di crocchette all’alchermes; e persino al bar, perché la ragazza bellissima e misteriosa che gli prepara il caffè, Layla, ormai da sei anni lo tormenta con la sua indifferenza. I suoi migliori amici sono un playboy cinico e misogino, un tennista fallito, un cassiere di night vessato dalla moglie e una cavia di prodotti drenanti; e poi c’è Violet dagli occhi tristi, la sua ex, che in qualche modo ce l’ha fatta mentre lui è rimasto in panchina. Tra Stevie e il nonno gourmet Sandro, sosia di Pertini, il più giovane non sembra certo il nipote. In una settimana, però, possono succedere molte cose. La rivoluzione è imprevedibile, e per forza di cose molto veloce se a guidarla sono quattro agguerriti hacker novantenni, più “Amici miei” che Antonio Gramsci, determinati a ribellarsi contro l’ennesima celebrazione farsa del governo: la Cerimonia Solenne del Massone Buono. Al loro fianco, in veste di “staffetta partigiana del XXI secolo”, un giovane giornalista che aspettava solo una chiamata alle armi. Forse però anche per Stevie è arrivata l’ora di regolare i conti. Di opporsi. E di scrivere la più lunga e sincera lettera d’amore mai scritta.

Il chi sono di Andrea

Sono nato ad Arezzo il 6 maggio 1974. Mi sono laureato in Lettere, Università degli Studi di Siena con sede ad Arezzo, con una tesi sui cantautori della prima generazione: anno 2000, il titolo era “Amici fragili”. Faccio il giornalista dal 1997. Ho cominciato nel Mucchio Selvaggio, dopo alcuni articoli nella fanzine universitaria Zonedombra curata dall’amico Gianluca Dejan Gori. Negli anni ho scritto per Il Manifesto, Il Riformista, L’Espresso, Rigore, MicroMega, Hard Gras (pubblicazione olandese), Linea Bianca, Tennis Magazine, Grazia, Donna Moderna, etc.
Dal 2005 al 2011 ho firmato su La Stampa. Mi occupavo principalmente di cultura e spettacoli, ma tra il 2009 e il 2011 ho fatto anche l’inviato per il motomondiale. Da settembre 2011 sono definitivamente passato al Fatto Quotidiano, che a dire il vero mi aveva cercato anche prima della sua nascita, per l’esattezza nell’aprile del 2009: inizialmente rifiutai e non me lo perdonerò mai.
Mi occupo di quasi tutto, e pare sia un difetto: cultura e spettacoli, sport, politica, costume, sociale, enogastronomia e (ove possibile) sadomaso. Sono, tra le altre cose, sommelier degustatore ufficiale (AIS) e assaggiatore di formaggi (ONAF). Sono anche vegetariano, ormai quasi vegano. Faccio parte della giuria del Premio Tenco e Premio Bertoli. Sono direttore artistico del Premio Pigro dedicato a Ivan Graziani.
Il mio primo libro, edito da Limina (di cui sono stato anche editor tra il 2001 e il 2003), è stata l’ipervenduta autobiografia di Roberto Baggio “Una porta nel cielo/Il sogno dopo”: ne curai i testi con Enrico Mattesini. Poi ne sono arrivati altri. Due di questi, “Elogio dell’invecchiamento” e “Non è tempo per noi”, sono stati più volte ristampati e per questo figurano rispettivamente negli Oscar Mondadori e nella collana BUR Bestsellers Rizzoli. Sono stato tra i primi in Italia a credere nella letteratura sportiva, a raccontare il percorso politico di Beppe Grillo e a fotografare il renzismo.
Dal 2011 giro l’Italia portando i miei spettacoli teatrali, prima su Giorgio Gaber e poi su Fabrizio De André. Una mia foto al Signor G, scattata con una reflex Pentax MX nel settembre 1991 all’Anfiteatro di Fiesole, è divenuta uno degli scatti più celebri di Gaber, usato per copertine di dischi e libri. Gaber
Spesso mi vedete in tivù. Tra i primi a portarmi sul piccolo schermo, Umberto Nigri (Victory, La7, 2009), Geppi Cucciari (G-Day) e Antonello Piroso (Ma anche no). In alcune occasioni ho recitato (va be’) per Maccio Capatonda. Ho due labrador nere, protagoniste del libro “I cani lo sanno” (Feltrinelli). Ho anche un ego che fa provincia, ma questo si sa.
Una delle frasi a cui sono più legato è di Edmondo Berselli, amico e maestro. L’ha scritta nel libro “Liù” (2009): “A proposito di allievi, avevo nominato mio discepolo, almeno a titolo morale, anche Andrea Scanzi, il boy di Arezzo, autore fra altre robette gaberiane e beppegrilliste di un eccitante e spiritoso Elogio dell’invecchiamento, dedicato alla cultura del vino, ma ormai è troppo cresciuto e affermato, e quindi allievo un corno, al massimo lo eleggo compagno di merende”.
Il 23 aprile, per Rizzoli, è il mio primo romanzo: “La vita è un ballo fuori tempo”.

Libri
2002 – Il piccolo aviatore. Vita e voli di Gilles Villeneuve (Limina, ristampato nel luglio 2012 da TEA)
2003 – C’è tempo. Ritratti a scomparsa (PeQuod, prefazione di Daniele Luttazzi. Fuori catalogo)
2004 – Canto del Cigno (Limina, prefazione di Gianni Mura. Fuori catalogo)
2006 – Ivano Fossati. Il Volatore (Giunti)
2007 – Elogio dell’invecchiamento (Mondadori, anche e-book, 3 edizioni. Aggiornato e ristampato nella collana Oscar Mondadori nel giugno 2015)
2008 – Ve lo do io Beppe Grillo (Mondadori, ristampato e aggiornato nel luglio 2012 con prefazione di Marco Travaglio)
2010 – Il vino degli altri (Mondadori, anche e-book)
2011 – I cani lo sanno (Feltrinelli)
2013 – Non è tempo per noi (Rizzoli, anche e-book, 3 edizioni. Aggiornato e ristampato nella collana BUR Bestsellers nell’ottobre 2014. Due edizioni)
2015 – La vita è un ballo fuori tempo (Rizzoli Narrativa, anche e-book, cinque edizioni)

Racconti o saggi con altri autori
Rossoneri comunque (Limina 2004)
La matematica del gol (Fandango 2007)
Happy Birthday, Nebraska (Feltrinelli, 2012, solo e-book)
Conoscenza e “sapere” digitale (a cura di Mario Capanna, Nomos 2014)

Testi
Una porta nel cielo/Il sogno dopo, autobiografia ufficiale di Roberto Baggio (testi di Enrico Mattesini e Andrea Scanzi, Limina 2001-2003)

Prefazioni/postfazioni
La strategia della tartaruga, di Maurizio Costanzo (Mondadori 2009, prefazione)
Ivan Graziani – Viaggi e intemperie, di Lorenzo Arabia (Minerva 2012, postfazione)
F CK Blogbook 2011-2014, di Flavio Campagna (Autoprodotto 2015, prefazioni di Marco Travaglio e mia)
Come un uomo, di Alberto Bertoli con Gabriele Maestri (Infinito Edizioni 2015, prefazione)

Teatro
2011/2015 – Gaber se fosse Gaber (Tournée finita, ma ogni tanto ripreso. 125 repliche)
2013/1015 – Le cattive strade (con Giulio Casale. Tuttora in corso. A oggi 56 repliche)

Serate speciali
2012 – Decalogo del buon bevitore (8 dicembre, replica unica a Cavallermaggiore)
2014 – Non è tempo per noi (1 maggio, con Giulio Casale. Replica unica a Perugia durante il Festival Internazionale di Giornalismo)
2014 – Fuochi sulla collina (4 dicembre, con Filippo Graziani, a Teramo. Riproposto anche il 4 settembre 2015 ad Asti)
2015 – Dieci cose da ricordare di questi ultimi decenni sbandati (26 giugno a Carpi e 21 luglio a Livorno, Festa del Fatto Quotidiano)

Programmi TV
Reputescion (conduzione, dal 2013 su La3, cinque stagioni)

Cameo televisivi-cinematografici
Mario 3, di Maccio Capatonda (Serie televisiva, Episodio 6 “Il pirulicchio” e backstage “A Scanzi di equivoci”, MTV, 2014)
Italiano medio, di Maccio Capatonda (film, 2015)

Premi
2003 – Premio Sporterme come “miglior giornalista under 30″ (Presidente di Giuria Gianni Mura)
2004 – Premio Coni Letteratura Sportiva (per il libro Canto del cigno)
2010 – Premio Durruti (Presidente di Giuria Fulvio Abbate. Motivazione: “Il suo lavoro testimonia che il talento può mantenere un volto umano, e talvolta perfino rigorosamente fiammeggiante e antagonistico rispetto all’arroganza dilagante del luogo comune, con le sue ambizioni e le sue banalità condivise. Grazie ad Andrea Scanzi, la narrazione, il giornalismo, anzi, il dovere dell’opinione, mantiene un valore di libertà e di vero amor proprio, ma anche di piacere individuale, ciò che dovrebbe essere l’essenza stessa dell’informazione, della voglia di raccontare il mondo, forse perfino di sognarne la chiusura fino a nuove disposizioni, nell’attesa di un nuovo futuro aprile”)
2010 – Premio Abruzzo Wine
2012 – Premio Internazionale Cilea Giornalismo e Cultura
2012 – Premio Nazionale Paolo Borsellino
2013 – Premio Lunezia (per Gaber se fosse Gaber)
2013 – Premio Miglior Spettacolo Teatrale 2012/13 (San Daniele del Friuli, Gaber se fosse Gaber)
2013 – Premio Miglior Giornalista italiano su Twitter (dopo la nomination nel 2012)
2013 – Premio Miglior Opinionista Televisivo dell’Anno (RaiDue, programma Un anno da paura a cura di Marco Giusti)
2014 – Premio Giornalista dell’Anno (Premio Grappa Barile. Motivazione: “Non solo brillante giornalista, sagace intervistatore e osservatore politico, ma anche straordinario narratore di cantautori, scrittore e sommelier)
2014 – Premio Gusto Divino – Ambasciatore del Gusto (Castelbuono, Sicilia)
2014 – Premio Pigro Ivan Graziani
2014 – Candidato nella decina finale delle categorie “Miglior personaggio dell’anno” (ottavo finale), “Miglior cattivo dell’anno” (quarto finale) e “Migliore trasmissione tivù social” (decimo finale con Reputescion) ai Macchianera Awards 2014.
2015 – Premio Miglior Giornalista dell’Anno (Premio Pulcinellamente. Motivazione: “Uomo di parola ma anche di azione, di teatro, di scrittura: una delle voci più libere e critiche del panorama giornalistico e culturale italiano. Ha detto di sé: “Non riesco ad essere veramente fazioso neanche nel calcio” e ciò spiega, più di tante parole, la sua attitudine al pensiero svincolato da padroni e regimi e alla sua ricerca, profonda e autentica, di libertà. Alla sua capacità (ancora) di indignarsi e al suo “grido” costante, centrato, lucido, contro ogni forma di ingiustizia, alla sua tenace azione a favore della giustizia, dell’educazione e contro ogni forma di violenza e sopruso”.
2015 – Premio Casentino Premio d’Onore Per il Giornalismo con la seguente motivazione: “Il premio viene conferito come riconoscimento dell’impegno e della serietà che animano i suoi interventi e rappresentano un giornalismo critico, libero da condizionamenti e da pregiudizi, capace di offrire un’informazione spesso scomoda e coraggiosa che indaga in nome della verità e si propone di restituire ai cittadini il ruolo di protagonisti della vita pubblica mostrando le iniquità del mondo politico, indipendentemente dalle appartenenze, l’ingerenza dei poteri forti, e svolgendo pertanto un ruolo di difesa e sviluppo del tessuto democratico. Di rilievo anche la produzione saggistica che mostra i multiformi interessi di Scanzi, dallo sport al vino alla musica. Per il teatro è autore e interprete di Gaber se fosse Gaber, patrocinato dalla Fondazione Gaber, e dello spettacolo Le cattive strade, con Giulio Casale, dedicato a Fabrizio De André. Recentemente ha esordito come narratore con il romanzo La vita è un ballo fuori tempo (Milano, Rizzoli, 2015), un vero best seller, in cui trovano espressione l’inclinazione per la satira e la passione politica dell’Autore, che invita a riflettere sul sistema e sulla “casta”, ambientando in un Paese immaginario vicende facilmente riconducibili all’attualità. Scanzi ha saputo inoltre fare buon uso delle nuove tecnologie avvicinando alla politica e alla coscienza civile anche i più giovani attraverso blog e social network. Giornalista, saggista, blogger, scrittore, Andrea Scanzi rappresenta un modello positivo e una voce libera e indipendente nel panorama del giornalismo e della cultura italiana contemporanea”.

 

 

Redazione Scomunicando.it

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