Così da Siena, dove si trova per la presentazione del suo libro, Sonia Alfano, presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, ricorda Cosimo Cristina, il primo giornalista ucciso da cosa nostra, che tentò di farlo passare come un suicidio, adagiando il corpo del giovane cronista sui binari della ferrovia.
“Immagino Cristina, Impastato, Spampinato, Francese, Rostagno, De Mauro, Fava e mio padre stesso, Beppe Alfano, in questa Italia. Con il loro apporto forse la storia avrebbe preso una piega diversa – sottolinea -, forse oggi questa nazione sarebbe un posto migliore, grazie alla libertà delle loro penne. E’ per questo – conclude – che la mancanza di Cosimo Cristina non si affievolisce negli anni”.
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