Categories: Cronaca Regionale

Antonio Mazzeo – In Niger una nuova base per i droni Usa

Personale militare statunitense opererebbe già da qualche tempo ad Agadez per potenziare le infrastrutture aeroportuali. Nel febbraio di quest’anno, la Defense Logistics Agency del Pentagono ha richiesto il trasferimento a “Manu Dayak” di più di 7 milioni di galloni di carburante per velivoli, mentre a luglio l’US Air Force ha predisposto un piano di ammodernamento e ampliamento delle piste per 10 milioni di dollari.
“La nuova base di Agadez consentirà ai droni Usa di avvicinarsi maggiormente al corridoio desertico che lega il nord del Mali al sud della Libia, la rotta chiave per i trafficanti di armi e droga e per i combattenti dei gruppi islamici che si spostano attraverso il Sahara”, scrive il Washington Post, citando alcuni importanti analisti statunitensi. “I militari Usa vogliono aumentare i loro voli di riconoscimento sulla Libia, dove le fazioni islamiche e le milizie tribali hanno distrutto il paese. Grazie alla base di Agadez sarà più facile raggiungere il vasto territorio desertico della Libia meridionale, dove molti combattenti islamici si sono radunati dopo essere stati espulsi dal Mali”. Attualmente buona parte delle operazioni di telerilevamento Usa in Libia sono assegnati ai velivoli senza pilota “Predator” che decollano quotidianamente dalla base siciliana di Sigonella.
Nel 2013 il governo del Niger aveva già concesso alle forze armate Usa l’utilizzo di una infrastruttura militare prossima all’aeroporto internazionale della capitale Niamey (500 miglia a nord-ovest da Agadez) per lo stazionamento di 120 militari e di alcuni droni killer, modello “MQ-9 Reaper”, impiegati per missioni in Libia, Mali, sud Algeria, Nigeria. A Niamey è pure presente un piccola flotta di droni “Harfang” dell’aeronautica militare francese, che opera congiuntamente con gli Usa per individuare e colpire le fazioni armate  anti-governative in Mali.
Il Dipartimento della difesa e la Cia hanno stazionato droni d’attacco e velivoli spia in altri paesi africani. La principale base operativa sorge a Gibuti, dove risiedono più di 2.000 militari statunitensi impegnati nei conflitti che lacerano il Corno d’Africa. Meno di un anno fa, su richiesta del governo del piccolo paese africano, l’US Air Force ha trasferito nello scalo aereo di Chabelley, a una decina di chilometri a sud-ovest della capitale gibutina, gli otto droni “Reaper” impiegati per i bombardamenti in Somalia e Yemen. In precedenza i velivoli killer decollavano dalla grande base di Camp Lemonnier, intralciando però pericolosamente il traffico civile dell’aeroporto internazionale di Gibuti. Per l’anno fiscale 2014, il Pentagono ha previsto una spesa di 13 milioni di dollari per provvedere al potenziamento infrastrutturale di Chabellay, compresa la costruzione di un’ampia area per lo stoccaggio delle munizioni destinate ai droni. Sempre da Chabellay opererebbero i due velivoli senza pilota “Predator A Plus” che l’Aeronautica militare italiana avrebbe trasferito un mese fa in Corno d’Africa per concorrere alle operazioni Ue e Nato contro la pirateria e, più segretamente, alla vasta controffensiva che US Africom ha sferrato in Somalia contro i gruppi armati islamici di Al Shabab.
Droni statunitensi vengono rischierati per missioni operative anche sulla pista etiopica di Arba Minch, in Ciad, Mali, Mauritania, Kenya, Uganda e nell’arcipelago delle Seychelles (Oceano Indiano). Secondo quanto rivelato da alcune testate giornalistiche statunitensi, il centro che coordina l’intero sistema di rilevamento e targeting dei velivoli senza pilota Usa in Africa si troverebbe in Burkina Faso, all’interno della zona militare dell’aeroporto di Ouagadougou.

admin

Recent Posts

AMUNI’ FESTIVAL 2025 – La formula giusta

tre giorni di gusto, musica e successo a Torrenova (altro…)

6 ore ago

A MILANO – Spazio Danza Academy di Capo d’Orlando con Roberto Bolle: emozioni e successi a OnDance 2025

Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…

8 ore ago

NASO – Camionista punto da un calabrone salvato dal Dott. Giuseppe Pruiti: «Ha fatto un miracolo»

In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…

8 ore ago

NASO – Inaugurata la Panchina Lilla

Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)

8 ore ago

IERI SERA A TINDARI – Tra “Festa” e Sacralità

Le foto di Natale Arasi (altro…)

15 ore ago

BROLO – Padel e memoria: grande successo per il 4° Memorial “Antonio Pizzuto e Antonio Caporlingua”

Non solo sport, ma emozione pura e ricordo vivo. (altro…)

16 ore ago