Queste le parole di Antonio Traviglia a commentare “una giornata dove i simboli si sono assommati ad altri simboli”.
“Una giornata nata nel ricordo di Peppino Impastato, ucciso trentacinque anni fa a Cinisi, diventato simbolo di lotta, di democrazia, di violenza subita, del diritto di parlare, agire da uomo libero, per cambiare il sistema mafioso e degli intrallazzi. Simboli visti dentro la sala dedicata a Rita Atria dove si è svolto un incontro davvero partecipato; simbolo la presenza del sindaco di Parete, Raffaele Vitale, napoletano, che ha detto No alla camorra ed alla logica di un distorto rispetto”.
Un gruppo culturale che insieme all’associazione “Noi” ed al Forum Giovanile “Terra dei Lancia” hanno dato vita in sinergia con l’amministrazione comunale, e le scuole, fulcro importante e determinante di questo processo di crescita democratica, brolese, alla manifestazione dedicata al ricordo dell’attivista comunista ucciso trentacinque anni fa a Cinisi da mani mafiose.
Fa passi avanti, da gigante.
Chi ci vive, quasi non se ne accorge, ma guardandoci indietro vediamo l’impegno di gente che fa solidarietà, il lavoro dei giovani del Forum, le nuove associazioni, la cultura, l’antimafia che punteggia il panorama culturale, fuori e lontana dalle comode passerelle … e poi la crescita del senso dell’appartenenza … la voglia di cambiare, lo scambio culturale d’idee, stare negli stessi luoghi senza crisi elitarie, condividere gli spazi… questa è la Brolo che ci piace”.
Credo che dobbiamo vivere questo processo restando aderenti ai nostri valori.
La mia generazione viene da decenni nei quali si è operata un’imponente redistribuzione della ricchezza a danno della parte più debole della società.
Siamo di fronte ad un passaggio cruciale, le differenze sociali, lo sappiamo, quando si accentuano oltre il giusto riconoscimento del merito e dell’impegno, quando vanno oltre il limite, sono causa di tensioni, di disgregazione del senso di appartenenza alla comunità, di dolore e di solitudine e spingono verso egoismi e conflitti ed è qui che la mafia “sguazza” , perchè sembrerà assurdo e perverso, nei momenti di maggiore tensione sociale loro si rafforzano.
Quindi è importante riscoprirsi comunità condividendone i problemi e la cura.
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