il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, in coerenza con le risoluzioni ONU;
Nella prossima seduta del Consiglio comunale, convocata per martedì 12 agosto 2025, su proposta del sindaco, Basilio Ridolfo, e con il supporto dell’intera amministrazione, il Comune di Ficarra si appresta a compiere un gesto politico e civile di grande rilevanza: approvare un documento dal titolo “Appello per la pace e per la fine immediata dei conflitti in Ucraina e a Gaza”.
In un momento storico attraversato da conflitti devastanti, che mettono in discussione non solo la sicurezza globale ma anche i principi fondamentali del diritto internazionale e della dignità umana – spiega Basilio Ridolfo – anche dai piccoli comuni, come lo è Ficarra, bisogna alzare la voce per chiedere il rispetto della vita e la cessazione delle ostilità, schierandosi apertamente a favore dei civili colpiti dalla guerra.
Un’iniziativa simbolica, ma profondamente concreta
Pur non trattandosi di una mozione – dato che l’iniziativa non proviene da un consigliere comunale – il documento è stato strutturato come proposta di delibera, con il chiaro intento di far esprimere ufficialmente il Consiglio comunale su una questione globale che, tuttavia, tocca la coscienza di ogni comunità locale. L’atto, ancora in fase di finalizzazione, muove da una serie di premesse lucide e documentate, che ripercorrono le principali tappe dei due drammatici conflitti in corso – quello in Ucraina, giunto al quarto anno, e quello in Medio Oriente, esploso tragicamente a partire dagli attentati del 7 ottobre 2023 – e ne denunciano con chiarezza le conseguenze devastanti sulla popolazione civile.
Un atto di condanna e di impegno
Nel testo, il Comune di Ficarra condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, esprimendo piena solidarietà al popolo ucraino.
Allo stesso tempo, condanna con altrettanta forza gli attentati terroristici perpetrati da Hamas contro civili israeliani, ma anche la sproporzionata risposta militare del governo israeliano nella Striscia di Gaza, che ha causato – secondo i dati riportati nel documento – decine di migliaia di morti, in gran parte bambini, e una catastrofe umanitaria senza precedenti.
Il documento non si limita a una presa di posizione morale. Nella sua parte dispositiva, la proposta prevede:
la richiesta al Governo italiano e all’Unione Europea di sospendere immediatamente le forniture di armi a Israele;
il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, in coerenza con le risoluzioni ONU;
il sostegno esplicito alla soluzione “Due popoli, due Stati”, come via d’uscita politica al conflitto israelo-palestinese;
l’impegno a promuovere presso l’ANCI e il Governo italiano il rispetto del cessate il fuoco e la piena apertura umanitaria verso Gaza;
l’esposizione della bandiera della Pace sulla facciata del Palazzo comunale, con le scritte “Israele” e “Palestina”, come simbolo di speranza e riconciliazione.
In un’epoca in cui le comunità locali sembrano spesso disconnesse dai grandi scenari internazionali, l’atto del Comune di Ficarra, su proposta del sindaco – di fatti ufficiale di governo – rappresenta un gesto di cittadinanza attiva e responsabilità etica. È la dimostrazione che anche un piccolo comune può – e deve – farsi interprete dei valori universali di pace, umanità e giustizia, al di là delle appartenenze politiche e delle latitudini.
Non si tratta solo di una dichiarazione simbolica, ma di un messaggio forte e chiaro, rivolto alle istituzioni italiane e internazionali: la guerra non può essere una soluzione.
La tutela delle popolazioni civili deve venire prima di ogni altra logica geopolitica.
Il documento si inserisce in una riflessione più ampia che riguarda non solo i diritti umani ma anche il ruolo delle democrazie occidentali e dei cittadini nel costruire una cultura della pace.
In questo senso, l’iniziativa del Comune di Ficarra può diventare un esempio da seguire per altri enti locali, affinché si moltiplichino in tutta Italia e in Europa gli appelli per la cessazione dei conflitti e per la promozione di soluzioni politiche e umanitarie.
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