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APPUNTAMENTI CON L’ARTE IN SICILIA – Picasso e Botero da Vedere

Scopriamo di due eventi.

L’appuntamento con l’arte di Picasso, organizzato da Comediarting & EXA Mondi Nuovi, con il Patrocinio del Comune di Catania e a cura di Lola Duran e Stefano Cecchetto, mettendo in vetrina l’eccezionale genio del pittore Pablo Picasso, metterà parallelamente in vetrina  anche tutta la Sicilia, per la grande portata artistico-culturale e mediatica che di certo la mostra racchiude in sé.

Del grande artista in mostra più di 200 opere tra vasi, piatti, brocche, lastre, piastrelle, mattonelle dipinte, importanti opere su carta e un olio inedito appartenuto a Dora Maar ed esposto per la prima volta in questa occasione, dal titolo “Figura de mujer inspirada en la guerra de España”.

Si tratta di opere provenienti per la maggior parte da prestigiose raccolte private di tutto il mondo e dal museo di Mija Malaga, noto per la ceramica.

La mostra, con un percorso completo di opere del grande artista, intende illustrare, nei suoi contenuti più autentici, i temi e le passioni che hanno dato vita alla creatività di Picasso e ne hanno influenzato la vicenda umana e quella artistica.

Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica sono state per tutta la sua carriera argomenti di ricerca portante nella sua complessa cifra stilistica.

Unico artista del ‘900 che ha saputo trattare tutte le tecniche ascrivibili al mondo dell’arte.


Per Botero.

L’evento sarà ospitato, dal 20 marzo,  al palazzo reale del capoluogo.

Botero e Palermo. Palermo e Botero.

Un rapporto di affinità e di reciprocità che ha una lunga storia.

All’inaugurazione della mostra “LA VIA CRUCIS la pasión de Cristo” del 20 marzo a Palazzo Reale mancano pochi giorni , poco tempo ma abbastanza per riportare alla memoria la prima volta di Fernando Botero a Palermo.

Un ricordo del passato, datato 1988: una mostra sul tema de “La corrida”, organizzata dal Comune di Palermo e dalla Galleria d’Arte Moderna in collaborazione con Italtel e ospitata nei locali del Real Albergo delle Povere.
Il 1988 è un anno particolare, la cosiddetta “Primavera di Palermo” è in corso.

Non solo perché è marzo ma soprattutto perché la cultura della legalità contraddistingue la grande reazione dei palermitani dopo anni di sangue. Il sindaco di Palermo è Leoluca Orlando e la mostra di Botero all’Albergo delle Povere ottenne un buon successo.

Sul catalogo si leggono i contributi dello scrittore Leonardo Sciascia, della giornalista Miriam Mafai e la prefazione dello storico dell’arte Giovanni Testori.

Il poeta siciliano morirà un anno e mezzo dopo e definisce: “obesi”, più che “grassi”, i soggetti di Botero. “Privi di affanno, di rapacità, di perversità, per nulla comici, simbolo della stupidità moderna […]”. “Elementi passivi di un mondo uniformemente governato dal prodotto”.

Ma Sciascia non si limita ad analizzare l’arte di Botero, si chiede anche la ragione di tanto successo per “figure così sgradevoli”: “la risposta è insita nella domanda: perché non sono realisticamente dipinte, perché appartengono alla surrealtà, a una plurivalenza – è bene ripetere – di traslati, di metafore, di simboli. A parte – perché essenziale – il fatto che sono di valente, eccellente pittura”.

E, oggi, a distanza di oltre venticinque anni il Maestro colombiano sceglie ancora e di nuovo il capoluogo siciliano. Il sindaco della città è di nuovo Leoluca Orlando.

Ma la grandiosità del tratto stilistico e pittorico di Fernando Botero può, a ragione, essere considerata una grande occasione di visibilità e di rilancio non solo per Palermo ma per tutta l’Isola.

La mostra “LA VIA CRUCIS la pasión de Cristo”, promossa dall’Assemblea regionale siciliana, dalla Fondazione Federico II e dal Museo colombiano di Antioquia, ospitata nelle Sale Duca di Montalto, promette di essere un evento che non si ferma sul piano artistico e culturale.

Questa mostra punta a creare un indotto su tutto il territorio e a fare da trampolino ad un settore strategico come quello del turismo.

Quindi, a ragion veduta, ancora una volta, gli eventi con una forte caratterizzazione internazionale offrono al capoluogo siciliano una grande opportunità di riscatto e di riproposizione sotto altre vesti.

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