L’arcigay con un comunicato stampa evidenzia che “vietare una preghiera per le vittime dell’omofobia è solo l’ultimo degli insulti che le gerarchie rivolgono a gay, lesbiche e trans italiane” afferma Paolo Patané, presidente nazionale dell’Arcigay.
La veglia ecumenica di preghiera era già stata organizzata dalla comunità di S. Francesco Saverio all’Albergheria, dalla Chiesa Evangelica e la Chiesa Valdese e dall’associazione di lesbiche e gay cristiani “ali d’aquila”.
“Siamo stupiti e addolorati.- si legge in una nota diramata dall’ Arcigay- E’ un veto che cancella la sofferenza di vittime inermi, di quegli stessi deboli che il cardinale e la Chiesa si dicono votati a difendere senza distinzioni. La proibizione è anche un atto di aggressività, nella sua complicità, a coloro che diffondono omofobia e odio”.
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