Appagamento che genera serenità, pace e gioia di vivere. Positivismo in una parola.
Salvo Lombardo nasce nel 1948 a Favara, per poi trasferirsi ancora ragazzo a Caltanissetta, dove studierà e comincerà ad alimentare e coltivare la sua passione per l’arte, dipingendo con gessetti, pennelli e quant’altro, tutto quanto lo incuriosiva.
Pressoché ventenne comincia a girare l’Europa e in particolare Parigi, dove scopre le opere degli impressionisti ed altri grandi della pittura, andando indietro fino ai pittori rinascimentali, si appassionerà infatti in particolare di Raffaello, Tiziano e Rubens. Viene folgorato da Caravaggio, la sua luce gli da ispirazione, meraviglia e sollievo per lui che odia il buio. Poi sono i pittori del novecento, Fiume, Migneco, De Chirico, si ispirerà tanto al pittore tedesco Grosz di cui ammira la grande satira.
Tornato a Roma frequenterà gli studi di Renato Guttuso e di Franz Borghese. Sono di questo periodo parecchie opere che raccontano della sicilianità in modo originalissimo, e sarà presente in varie gallerie, cominciando a entrare in varie collezioni private.
Ciò lo porterà ancora oggi ad essere molto amato ed acquistato da collezionisti italiani e stranieri, quindi presente in gallerie e riviste di ambito internazionale.
Osservando le sue opere, Salvo Lombardo potrebbe apparire artista eccentrico e sopra le righe, ma non è così, in realtà la sua produzione fa emergere uno spirito versatile e una mente libera, tanto da annoverarsi tra i maggiori artisti satirici italiani contemporanei. La sua arte sfiora le più alte cime dell’ironia: io la definisco Realismo Metaforico.
Poiché, se parliamo di realtà odierna, non possiamo non riflettere sull’analisi del vivere corrente e lui lo racconta con lucida e disillusa precisione, raggiungendo, anche per l’allegria che ispirano i suoi soggetti, il grande pubblico parlandogli e ascoltandolo.
I sentimenti assumono un ruolo fondamentale nel suo metaforismo in quanto sono espressi con sarcasmo, con onestà e con sincerità d’animo.
La sua pittura utilizza un linguaggio semplicissimo, i gesti e i movimenti di tutti i giorni, i comportamenti e le abitudini di ognuno si alternano in un continuo gioco di rimandi dalla realtà alla fantasia e viceversa. La sua Arte diventa poesia, gioia, comunicazione e al tempo stesso valore artistico sublime.
Posso dunque affermare col mio personalissimo modo di vedere, che l’opera del maestro Lombardo attraverso l’ironia e la metafora raggiunge persino gli stadi più profondi dell’anima. La sua sensibilità è chiave di lettura nell’interpretazione dei suoi quadri.
Tutto è pensato e rivolto al percorso frastagliato o gioioso che ogni desiderio incontra fino al suo esaudirsi.
Dice ancora: “Provo e a volte riesco a tirare fuori il bambino che c’è in ognuno di noi, quando dipingo i compagni di gioco dei bambini, i giocattolini, le macchinine, le vespe, le motorelle o altro, ripercorro le favole alle quali anch’io bambino mi accompagnavo e crescevo. Per questo penso che ogni artista debba possedere la purezza e la genuinità proprie dell’infanzia”.
E poi, come non soffermarsi nell’apprezzare il tema culturale. La musica è rappresentata in cicli di opere che raffigurano concertini vibranti di armonie e suoni. Il cinema o l’Arte di strada raccontata da figure sempre vivaci, giocolieri, clown, trapezisti e tante altre. La lettura e gli animali che spesso accompagnano gli occupanti di una torpedo diretta verso chissà quale luogo generi allegria e benessere.
La magia e l’immaginazione, l’illusione e la presa di coscienza sono ulteriori aspetti del suo narrare, il quale tuttavia non si può leggere appieno, in quanto ciò che sfugge alla lettura d’impatto delle sue opere, si ritrova poi, dopo ulteriori visioni, per la ricchezza di particolari di cui ogni dipinto è ricco, soddisfacendo l’emozionalità del suo spettatore.
Roberto Santoro
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