Tindaro Pidonti non è ne pasticcere ne cioccolatiere, ma è un artista poliedrico e atipico, da sempre curioso indagatore delle connessioni tra arte e fotografia, tra disegno ed effetti speciali, e quest’anno, dopo aver sperimentato i presepi, ha, a Pasqua, sviluppato sul tema portante della “forma” – l’uovo simbolo augurale della tradizione – una serie di “contenuti” d’arte.
Un gioco, senza avere l’ambizione o la presunzione di proporre “opere d’arte”, ma che certamente vuole stimolare l’interesse e la curiosità, senza perdere il legame con l’aspetto sensoriale della “festa, invitando alla riflessione sul ruolo della bellezza e dell’arte nelle nostre vite, anche in luoghi e contesti che solitamente – e stoltamente, aggiungiamo ancora noi – non riserviamo ad essa.
Una riflessione sul centro storico brolese.
Luogo della tradizione, come la Pasqua, che potrebbe essere anche luogo di riscatto e rinascita.
Come appunto è la Resurrezione che rappresenta, al termine della sua Via Crucis, la Pasqua.
Bravo Tindaro.
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