Una carta geografica e biografica quella delineata da Stenio Solinas in “Atlante Ideologico sentimentale”. Il volume che racconta di donne, fatti, luoghi e memorie sarà presentato mercoledì 30 settembre alle 18,30 al Marina del Nettuno. All’incontro promosso da Naxoslegge dialogheranno con l’autore Manuel Grillo, Massimo Scaffidi e Fulvia Toscano.
L’ultimo libro dell’autore racchiude quelle passioni totalizzanti di una vita a cominciare dal fascino irresistibile che su di lui esercita la Parigi degli anni che precedono e seguono la Seconda guerra mondiale. Ottocento pagine per “raccontare” l’Occidente di Jünger e di Sandor Marai, e l’Oriente di Sorge e di Terzani, ma anche del Grande gioco, dei deserti, del fondamentalismo. Non mancano il vitalismo della Beat e della Lost Generation e gli intellettuali di Capri e Roma. Spazio anche alle donne-icone che sono diventate simbolo di intere generazioni.
Che si rifaceva alle tesi dell’intellettuale francese Alain De Benoist.
Già dirigente del FUAN romano, fu in quegli anni redattore capo del bimestrale Intervento, direttore della rivista Elementi e collaboratore ai quotidiani Roma e Vita negli anni Settanta.[2]
A partire dagli anni Ottanta, è redattore capo del quotidiano La Notte e poi del mensile Magazine del Gruppo Monti e della rivista Salve (Rizzoli Editore).
La sua esperienza giornalistica si afferma con la chiamata di Vittorio Feltri che gli affida prima l’incarico di redattore capo del settimanale L’Europeo e poi la responsabilità delle pagine culturali del Giornale, incarico che mantiene per cinque anni, prima di diventare inviato.
Solinas, nato nel 1951 è stato uno dei giovani intellettuali più vicini a Pino Rauti, e con i suoi coetanei di formazione politico/ideologica, più svegli e alternativi, quelli detti di “nuova destra” che si rifacevano alle tesi dell’intellettuale francese Alain De Benoist, come Marco Tarchi, Umberto Croppi, Giuseppe Del Ninno, Paolo Isotta, Maurizio Cabona, ha rappresentato la svolta ideale di altre generazioni e molti lo “scoprirono”,- anche a sinistra – nel 1984, leggendo e rileggendo il suo C’eravamo tanto a(r)mati. Un libro che ha avuto un ruolo importante.
Più tardi Solinas che era stato dirigente del Fuan Romano, sarebbe divenuto il capo delle pagine culturali del Giornale diretto da Vittorio Feltri dopo essere stato redattore capo del bimestrale Intervento, direttore della rivista Elementi e collaboratore ai quotidiani Roma e Vita negli anni Settanta.
Quel mestiere di giornalista nel 2000 divenne per lui meno decisivo e dedicò tempo e passioni verso i suoi numerosi libri, ogni volta saggi tesi a individuare e raccontare personaggi situati alle latitudini morali le più instabili e le più irrequiete del Novecento.
In quest’ Atlante ideologico sentimentale vive Parigi, città baricentrica d’europa negli anni cinquanta, la città dei surrealisti di Louis Aragon, di André Malraux c’è anche spazio per Robert Brasillach, l’intellettuale di destra che dopo l’arrivo degli americani a Parigi venne processato e condannato a morte trentacinquenne, il 6 febbraio 1944. Ovviamente Brasillach è uno dei (tantissimi) protagonisti della sezione “Francia” del libro di Solinas.
L’Atlante ideologico sentimentale di Stenio Solinas può definirsi una carta geografica fisica e mentale popolata di fatti e gesta, luoghi e memorie, paesaggi con figure e vite esemplari.
Percorso reale e intellettuale, frutto di reportages, incontri, letture, questo libro è una “festa mobile” e insieme un romanzo di formazione. Mappatura di epoche, stili, miti e manie – gli anni Cinquanta della Dolce vita, gli anni folli di Vichy, il dandismo, la minigonna e la sex machine, l’arte e il mercato dell’arte – lo si può leggere anche come un pellegrinaggio esistenziale dove ogni tappa rimanda a una orgogliosa rivendicazione di diversità, sempre e comunque lontano dalla modernità di massa e dai suoi riti.
La presenza di caratteri femminili d’eccezione – Arletty, Brigitte Bardot, Jane Birkin, Ella Maillart, Kiki di Montparnasse, Kate Moss – rende questo pellegrinaggio più lieve, un invito al viaggio e un antidoto alla fatica di vivere.
L’incontro è fissato per le ore 18,30.
Marina del Nettuno – Porto turistico di Messina, Yachting Club
da leggere dell’autore
Prezzolini. Un testimone scomodo, Roma, Volpe, 1977
Alla conquista dello Stato, antologia della stampa fascista 1919-1925, Volpe, Roma, 1978
Pensieri con figure, Torino, Fògola, 1980
Macondo e P38, Milano, Il Falco, 1981
C’eravamo tanto a(r)mati, con Maurizio Cabona, Vibo Valentia, Edizioni Settecolori, 1984; ristampa ampliata nel 2011
Mostri degli anni Ottanta, Vibo Valentia, Edizioni Settecolori, 1986
Per farla finita con la destra, Firenze, Ponte alle Grazie, 1997
Compagni di solitudine, Firenze, Ponte alle Grazie, 1999
L’onda del tempo, Firenze, Ponte alle Grazie, 2001; Milano, Tea, 2003
Percorsi d’acqua, Firenze, Ponte alle Grazie, 2004
Civiltà del Mare, con Pepi Merisio, Milano, Ecra – Edizioni del Credito Cooperativo, 2006
Vagamondo. Viaggi e paesaggi, luoghi e incontri, miti e snobisimi, Lamezia Terme, Edizioni Settecolori, 2008
Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand, Firenze, Vallecchi, 2011
Gli ultimi mohicani. Quel che resta della politica, Milano, Bietti, 2013
Il corsaro nero. Henry de Monfreid, l’ultimo avventuriero, Vicenza, Neri Pozza, 2015
Genio Ribelle. Arte e Vita di Wyndham Lewis, Vicenza, Neri Pozza, 2018
Atlante ideologico sentimentale, Roma, GOG, 2020