Tensione alta quindi già alla vigilia per questi dipendenti che, con il passare, del tempo non sanno veramente più a che santo votarsi per ricevere non solo i soldi degli stipendi in arretrato ma anche rassicurazioni o, perlomeno, qualche rassicurazione in più sul futuro.
Immediato l’intervento dei Vigili del Fuoco che seppur non riuscendo a convincere la donna ei giovani a scendere, sono comunque riusciti a imbracarli mettendone così al sicuro l’incolumità. Arrivati a quel punto oggetto della contestazione è diventato il Commissario Croce reo di aver fatto chiudere i cancelli comunali “La Procura della Repubblica deve aprire un fascicolo contro il Commissario Croce che sta impedendo l’ingresso dei cittadini all’interno della casa comunale – continuavano a gridare i manifestanti con il megafono all’esterno del Comune – Croce se non sei in grado di amministrare dimettiti!”.
La questione trasporti a Messina non è diventato solo un dramma lavorativo e occupazionale per gli oltre 600 dipendenti dell’azienda, ma anche una vera e propria catastrofe sociale per quelle persone che abitualmente prendevano un autobus o il tram per raggiungere la scuola, il lavoro o l’università.
Anche chi utilizza quotidianamente il tram è costretto a fare i conti tutti i giorni con vetture rumorose e maleodoranti, vista l’assenza di fondi per la messa in pulizia delle vetture.
Antonio Macauda
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