Cronaca

ATTENTATO AD ANTOCI – Questa sera se ne parlerà nel programma di approfondimento TV7, alle 23,55

Sembra quasi un crescendo. Risale l’attenzione sul caso Antoci. Dopo il  servizio del Tg1 dove, senza se e senza ma, si ipotizzava la necessità della riapertura delle indagini sul suo attentato, questa sera il caso dell’ex Commissario del Parco dei Nebrodi torna ancora a Rai1.

Promesse risultanze inedite che potrebbero spingere verso la riapertura della vicenda dopo l’archiviazione – che ha lasciato non pochi perplessi – disposta nei mesi scorsi dai giudici della DDA di Messina sul caso del suo attenatto. Mesi di indagini, tanti sotto torchio, ma alla fine nessun indagato da mandare a processo.

Il video, proposto alcune sere fa dal Tg1 – una ricostruzione tridimensionale curata dalla polizia scientifica, con una bella componente balistica,  sull’agguato che subì Giuseppe Antoci,  la riproposto tecniche e modalità dell’agguato, mettendo in luce il ruolo di Tiziano Granato e Daniele Manganaro, il primo agente di polizia morto poco più di sei mesi fa in circostanze e concomitanze che lasciano ancora molte perpelssità, il secondo vicequestore del Commissariato ddi Sant’Agata Militello, recentemente trasferito, per promozione, a Latina.

I due intervennero, aprendo il fuoco, e mettendo i fuga gli attentatori.

Non un intervento fortuito, ma si stavano precipitando sul luogo dell’attentato, messi in preallarme, dal sindaco di Cesarò che aveva partecipato ad una cena dove c’era stato anche Antoci, e che aveva manifestato la sua inquietudine a causa di presenze sospette che avevano presidiato il ristorante sede del loro incontro.

Questa sera al TV7 che andrà in onda questa sera alle 23,55, parla ancora Antoci che non ha fatto mai mistero che quell’episodio è legato alla sua attività in favore della legalità e contro la cosiddetta mafia dei pascoli.

Antoci ha sempre affermato che: “Devo la vita alla mia scorta e agli agenti che mi hanno salvato”.

Una vicenda che ha poi avuto diversi risvolti, anche tutti interni alla stessa “amministrazione”, emersi sulla stampa e che all’uomo della strada danno il segno che la “squadra dei poliziotti vegetariani” prima, poi le attività che hanno poi portato alle nuove norme restrittive, di Antoci, quindi le attività investigative legate a bloccare gli affari finanziari derivanti dai finanziamenti per allevamenti e pascoli, ma anche quelle che guardano alle macellazioni clandestine, a farmaci dopanti, alle carni infette, e alle discariche che punteggiano illegalmente fiumi e anfratti dei nebrodi stavano, puntabdo in alto, dare fastidio a molti.

 

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Redazione Scomunicando.it

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