Il gigante della Formula 1 torna a ruggire
La McLaren, un tempo gigante della Formula 1, ha vissuto un periodo di declino negli ultimi 15 anni. La mancanza di investimenti ha portato infatti a un gap tecnologico rispetto ai top team, relegando la scuderia britannica a un ruolo marginale. Tuttavia, di recente la McLaren ha intrapreso un percorso di crescita significativo, tornando a lottare per le posizioni di vertice. La svolta è stata innescata da una serie di fattori chiave. Sicuramente preziosi sono stati gli investimenti mirati sotto la guida di Andreas Seidl, grazie al quale la McLaren ha avviato un ambizioso piano concentrandosi su infrastrutture cruciali come una nuova galleria del vento a Colonia e un simulatore all’avanguardia. Andrea Stella, attuale Team Principal, ha riconosciuto il merito di Seidl nel gettare le basi per il successo attuale. I ruoli sono stati riorganizzati e la struttura interna è stata complessivamente migliorata.
A inizio 2024 le quote sul vincitore di un Gran Premio vedevano come protagonisti indiscussi i due piloti Red Bull Max Verstappen e Sergio Perez, poi a partire dalla tappa di Miami la McLaren ha introdotto una serie di aggiornamenti aerodinamici significativi, tra cui nuove pance, ala anteriore e fondo, che hanno trasformato la MCL38 in una delle vetture più performanti in griglia. La costanza negli aggiornamenti ha dimostrato una notevole capacità di sviluppare la vettura senza grandi intoppi, con novità mirate ad ogni gara. Questa capacità di adattamento è stata fondamentale per mantenere il passo con la concorrenza.
I punti di forza della McLaren vengono così riassunti in un pacchetto tecnico competitivo e soprattutto nel talento dei piloti a disposizione: Lando Norris è un veterano che punta tranquillamente al podio finale e con Oscar Piastri, giovane promessa australiana, forma una coppia non indifferente. Probabilmente ancora a lungo, perché sebbene Piastri sarebbe stato accostato alla Red Bull per la prossima stagione non sembrano previsti stravolgimenti per il 2026. La McLaren ha avuto il merito di mantenere una certa stabilità nel team tecnico, permettendo un lavoro di sviluppo più coerente e fluido.
La scuderia ha puntato molto nella ricerca aerodinamica, ottenendo risultati significativi in termini di efficienza e deportanza. Anche se il reparto strategie non ha mancato di palesare alcune debolezze, la McLaren ha dimostrato di saper gestire le gare in modo intelligente in diverse occasioni, soprattutto nell’ultimo scorcio di stagione. Nonostante i progressi, però, c’è da migliorare ancora in alcuni aspetti, perché l’efficienza aerodinamica della MCL38 non è ancora paragonabile in tutto e per tutto a quella della Red Bull. Ad ogni buon conto, oggi la McLaren è tornata ad essere una forza competitiva in Formula 1.
La combinazione tra investimenti precisi e capacità di sviluppo ha permesso alla scuderia britannica di colmare le principali lacune rispetto alla concorrenza ed è già un gran risultato. Il tutto con buona pace della Ferrari, che da tempo desidera mettere i bastoni tra le ruote alla Red Bull e fatica a conservare una certa continuità di rendimento lungo il campionato. Insomma, se non ci si può fregiare di essere dei membri della principale scuderia austriaca, per lottare costantemente per il titolo mondiale servirà ancora qualche sforzo in più.
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