Quando, una delegazione, parlerà, in una sorta di commissione d’inchiesta, ai vertici regionali ed ai parlamentari, presente anche il Commissario straordinario del CAS.
Teodoro Lamonica, ha presentato questa sera, una sorta di bozza del documento tecnico e di denuncia elaborato e che sarà consegnato allo stesso Raffaele Lombardo.
In quest’atto si fa la cronistoria di questa “rivolta”, che viene proprio dal basso, dalla base, che non ha bandiere, e sulla quale nessuono “potrà metterci il cappello”, perchè dicono i sindaci, si gioca sulla pelle e sulla sicurezza dei cittadini.
Infatti la riunione, mercoledì a Palermo, concretizza la promessa fatta durante l’incontro del 18 febbraio dai parlamentari Laccoto e Rinaldi.
“Un incontro, quello di Brolo, dice – Lamonica – che servì a far riflettere sullo stato di insostenibilità e di abbandono in cui versa l’autostrada Messina-Palermo e la Messina-Catania”.
Dall’inizio dell’anno si contano già 9 vittime sull’autostrada Messina – Palermo, quasi il doppio di quanti sono stati nell’intero anno 2010.
Dai dati ufficiali sull’autostrada A20 Messina-Palermo risulta infatti che
nell’anno 2009, ci sono stati 292 incidenti con 342 feriti e 12 vite perse;
nell’anno 2010, ci sono stati 256 incidenti con 302 feriti e 5 vite perse.
Nella tratta Messina – Catania:
nell’anno 2009,ci sono stati 125 incidenti con 184 feriti 5 vite perse;
nell’anno 2010,ci sono stati 117 incidenti con 164 feriti 2 vite perse.
“Possiamo sicuramente affermare – continua Lamonica – che questi dati dicono quanto pericoloso sia percorrere queste tratte autostradali, e quanto sia urgente una riflessione per trovare soluzioni per porvi rimedio – e aggiunge – si calcola che circolino: nella tratta Messina-Palermo 24.094.734 autoveicoli di cui 21.506.070 leggeri e 2.588.664 pesanti, mentre nella tratta Messina-Catania circolato 30.011.868 di cui 26.879.329 leggeri e 3.132.539 pesanti, dati riferiti all’anno 2010. In tale situazione, sicuramente è urgente la messa in sicurezza delle tratte autostradali che per anni sono state abbandonate, le criticità presenti sull’Autostrada A20 e A18 sono numerose”.
Di certo comunque qualche cosa questa protesta, garbata, civile, ma risoluta e ferma “dove un gran mano l’ha data la stampa ed i mezzi di comunicazione – afferma sempre Lamonica – soppperendo anche dove silenzi latitanti, da anni, non hanno permesso di sollevare il velo della conoscenza e della denuncia”, sta sortendo.
La situazione attuale in cui versa l’A20 non è felice.
Infatti percorrendo l’autostrada si riscontra un manto stradale privo di asfalto drenante, costellato di buche, sconnesso, che favorisce il ristagno dell’acqua e la formazione di pericolose pozzanghere causa il fenomeni di aquaplaning dei veicoli.
Nelle gallerie vi è un’illuminazione scadente ed in molte gallerie non funzionante, presenza di buche e acqua, soffitto in forte degrado con pericolo di distacco di calcestruzzo, totale assenza di segnali luminosi per indicare il divieto di transito su una determinata corsia in caso di presenza di veicoli in panne, colonnine di soccorso non funzionanti, ventilatori assenti o non funzionanti.
A tale situazione si aggiunge la presenza di doppi sensi pericolosissimi realizzati con segnaletica a terra che dopo alcuni giorni è completamente divelta; la mancanza di questa segnaletica porta ad ingannare l’utente che si sposta sull’altra corsia con il rischio di incidenti frontali, come già accaduto.
La maggior parte dei viadotti, delle curve e dei rettilinei sono privi di guard rail, barriere di sicurezza adeguate, in grado di contenere e re dirigere i veicoli uscenti dalla carreggiata e impedire in caso di incidente che il veicolo passi nella corsia opposta o che precipiti da un viadotto.
In molti tratti diventano sempre più frequenti le intrusioni di animali all’interno della sede autostradale, l’intera tratta autostradale dovrebbe essere recintata, la recinzione esistente dove è presente è fatiscente o danneggiata.
La carenza generale dei dispositivi di sicurezza e della segnaletica è tra le concause dei fenomeni del contromano, nel solo 2010 ne sono stati registrati in Sicilia 30 casi, il 13% sul totale Italiano.
“Noi crediamo che non sia più possibile – ha detto nel suo intervento a Brolo il sindaco di Caprileone, Bernadette Grasso – rinviare neanche di un giorno la manutenzione straordinaria, il rifacimento dell’intero manto stradale con asfalto drenante, la collocazione di barriere idonee, la disposizione di segnaletica adeguata, la vigilanza, la sostituzione delle lampadine nelle gallerie per garantire un adeguato grado di illuminazione”.
E aggiungiamo, bisogna inoltre prevedere una manutenzione ordinaria programmata, necessaria per mantenere l’autostrada in uno stato di accettabile sicurezza.
“Ci chiediamo – ha detto Sindoni che ha anche pavenato l’ipotesi di rivolgersi alla magistratura – inoltre, essendo l’autostrada a pagamento, con tariffe fra le più alte d’Italia, che fine fa il 35% degli incassi previsti per l’intervento ordinario sulla stessa autostrada?”
Queste sono le premesse dell’incontro a Palermo.
Comunque a meno che non sia un caso, di fatto sull’autostrada Messina Palermo, da qualche giorno, si vede qualche squadra di manutentori in più. Si riparano tratti di paratie divelte, si puliscono catarifrangenti e cordoli, anche in galleria e fioccano i comunicati annuncianti lavori, deviazioni, ed altro…. sarà un caso?.
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