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AUTOSTRADE – Lombardo chiede incontro a Berlusconi per risorse Cipe

E’ arrivato il momento di far ripartire l’infrastrutturazione dell’isola ad iniziare dai cofinanziamenti Cipe – Regione siciliana per strade ed autostrade, prima fra tutte la Catania – Ragusa. Con una lettera inviata al primo ministro, Silvio Berlusconi, e al manager dell’Anas, Pietro Ciucci, il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo chiede un incontro urgente al governo nazionale per discutere di strade e autostrade siciliane, “al fine di definire ogni questione controversa, nell’interesse dei cittadini siciliani e dell’intera collettivita’ nazionale”.
Nel documento inviato al premier, Lombardo traccia un vero e proprio ‘cahiers de dolehances’ di “interventi finanziati e finanziabili dal Cipe per la realizzazione di alcuni tratti stradali”. Nelle due pagine inviate a Berlusconi, il presidente siciliano elenca le opere “che si sarebbero potute realizzare da tempo e la cui realizzazione, viceversa, non e’ mai stata avviata non certo per inadempienza della Regione siciliana”. Lombardo sottolinea come la Sicilia “parrebbe essere l’unica regione italiana che non e’ riuscita a sottoscrivere con il governo nazionale l’aggiornamento dell’Intesa generale quadro per le infrastrutture”. Altrettanto grave, per Lombardo, e’ “il mancato riscontro alle richieste della Regione siciliana per la realizzazione di opere numerose e importanti, purtroppo non finanziate dal Cipe”.
In questo caso, il presidente Lombardo richiama la tabella 2 dell’allegato 8 al Dpef 2011-2013 – Programma infrastrutture strategiche, approvato dal governo nazionale e sul quale si basa l’intesa della Conferenza Unificata.
Proprio in quel documento, ricorda Lombardo, sono indicate tutte le opere prioritarie, gia’ condivise tra Stato e Regione siciliana, attivabili entro il 2013 e parzialmente coperte da finanziamento. Opere che, secondo l’analisi del presidente siciliano “avrebbero ben potuto essere oggetto di allocazione finanziaria e completamento delle stesse”.
Nel documento trasmesso al governo nazionale e all’Anas vengono indicate alcune di queste opere, ritenute strategiche per l’infrastrutturazione della Sicilia: il completamento stradale della Palermo – Agrigento (386 milioni), l’interramento del Nodo ferroviario di Catania (495 milioni), il collegamento della tratta urbana della Circumetnea sino all’aeroporto di Fontanarossa (90 milioni gia’ disponibili, occorre aggiungerne altri 335), il collegamento autostradale tra lo svincolo di Birgi e il centro abitato di Mazara del Vallo (368 milioni) e, infine, i 3 lotti della Nord-Sud itinerario Santo Stefano di Camastra -Gela. Un capitolo intero della lettera inviata a Palazzo Chigi e’ dedicato all’autostrada Ragusa-Catania. Lombardo ricorda la cronologia degli atti relativi a questa opera, ritenuta dal governo siciliano “una assoluta priorita’” e chiede che vengano assicurate le migliori condizioni di fruizione, anche economica, per i cittadini delle aree interessate.
Il Presidente della Regione, nel ribadire come l’amministrazione siciliana si sia impegnata, con 217 milioni di euro, a coprire il 60 per cento della quota pubblica, ritiene non sia possibile accettare di ridurre il ruolo della stessa regione a quello di soggetto meramente finanziatore.
“Proprio quello che e’ accaduto il 22 luglio di quest’anno – spiega Lombardo – quando, senza alcun preavviso, e’ stato posto all’ordine del giorno del Cipe, per il giorno successivo, lo schema di convenzione e costruzione dell’autostrada Ragusa -Catania, non ponendo, quindi, la Regione siciliana in condizione di potere esprimere le proprie valutazioni”.
Il presidente ribadisce come la Regione siciliana sia “immediatamente pronta al confronto” per la Ragusa – Catania. Per questo Lombardo chiede di riavviare il dialogo in sede Cipe, proprio perche’ “in quella sede, preliminari sono la conoscenza e la verifica – possibilita’ a tutt’oggi non consentite – delle condizioni e degli elementi fondanti la procedura di affidamento prescelta (finanza di progetto), per accertare se la stessa, che dovrebbe risultare funzionale a realizzare condizioni di contenimento della spesa pubblica e di concorso finanziario dei privati, non trasferisca sui cittadini utenti il costo finale, mediante l’esazione di pedaggi che potrebbero dare luogo a un costo sociale oltremodo esoso”.

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