Il Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha reso noto che l’uomo era un soggetto tranquillo, sereno, sorridente. Eppure molto solo: non parlava spesso con i familiari e non riceveva spesso visite. Aveva espresso il desiderio di essere trasferito in una comunità a Catania ma la sua situazione giuridica non lo permetteva. Ancora un esempio delle grosse difficoltà del sistema penitenziario italiano.
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