Antonio Cannata, dall’82 all’85, (dove aveva impiantato la nuova raffineria di eroina di Cosa Nostra dopo il sequestro di quella di Alcamo), era uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna a 30 anni per narcotraffico inflittagli nel primo maxiprocesso alla mafia palermitana, il 3 novembre 2006 grazie all’indulto che gli aveva abbuonato gli ultimi tre anni di reclusione. Il provvedimnento di scarcerazione era stato deciso il 25 settembre 2006 dalla stessa Corte che lo aveva condannato all’ergastolo l’11 dicembre 2004. L’estensore della sentenza, il giudice a latere Giuseppe Lombardo, dopo un anno e nove mesi non era riuscito infatti a redigere le motivazioni della sentenza di condanna facendo scadere i termini di carcerazione preventiva. Alberti e Sutera erano stai prosciolti nel ’90 in un processo “aggiustato” ma le indagini private del fratello di Graziella, il carabiniere Pietro, e le dichiarazioni di alcuni pentiti li hanno portati nuovamente alla sbarra.
Fonte AGI/Cli/Pa/Rap
foto da www.repubblica.it
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