Ultimata l’installazione del progetto della Fondazione Fiumara d’Arte in collaborazione con le scuole e le parrocchie: la preghiera del Santo d’Assisi tra le vie della periferia catanese, in oltre mille banner che ritraggono le stagioni della vita
Da una parte la “Porta della Bellezza” – che ha visto a lavoro 15 artisti, 2mila mamme e 2mila bambini per dodici opere monumentali realizzate con 9mila pezzi di terracotta – custodita e protetta dagli abitanti da più di dieci anni, divenuta vera e propria agenzia educativa nel deserto spirituale e nel buio interiore che a volte padroneggia le larghe vie della periferia.
L’emozione si respira tutt’intorno. La senti nell’aria. Sotto il cavalcavia c’è un viavai di passanti, ci sono le auto in fila che rallentano la loro corsa per cercare un volto familiare, e ritrovarsi in un messaggio etico che rimbomba forte nella preghiera “Laudato sii”. «Perché il Cantico dà voce all’umanità del mondo, restituendo sacralità al presente e annientando la logica dell’avere e del potere – continua il maestro Presti – “Nomen omen”, il destino è nel nome di chi è stato ribattezzato grazie al Cantico e oggi in quell’appellativo o in quell’aggettivo si rispecchia e trova una nuova identità: “Cielo sereno”, “Luna raggiante”, “Acqua Preziosa”. Nella società dell’immagine, quest’opera diventa una macchina di luce per il pubblico, per tutti coloro che – entrando a Librino con pregiudizio e diffidenza – da lì passeranno e dovranno scollegarsi dall’ordinario per ricollegarsi all’universale.
«Metterci la faccia per noi è stato importante – commenta la signora Mariolina Blanco, abitante del quartiere e protagonista del Cantico – quest’iniziativa dà luce a Librino e da quest’opera noi desideriamo ripartire per rinascere e per combattere quella mentalità imperante, da sempre ostaggio di sfiducia». Un’iniziativa, quella del mecenate Presti, che diventa laboratorio all’interno delle chiese e delle scuole: «Il potere è sapere, la schiavitù è ignoranza – conclude Presti – e più che mai alle scuole bisogna restituire il ruolo di tempio della conoscenza. La gioventù scegliendo l’arte e la bellezza, in quell’armonia di sensazioni, trova la sua libertà.
L’installazione fotografica monumentale, che s’innesta nel più grande progetto del Museo dell’Immagine e dell’Arte Contemporanea di Librino, è stata realizzata grazie al contributo dei fotografi Arianna Arcara, Luigi Auteri, Valentina Brancaforte, Cristina Faramo, Claudio Majorana, Alessio Mamo, Orazio Ortolani, Maria Sipala, coordinati dal catanese Antonio Parrinello, con la straordinaria partecipazione del rinomato fotografo franco-iraniano Reza Deghati e del fratello e collega Manoocher.
Il pomeriggio si terrà vernissage aperto alla città dalle ore 16 fino al tramonto.
Il PROGETTO “IL CANTICO DI LIBRINO” è un’installazione fotografica monumentale, dove i protagonisti sono gli stessi abitanti, immortalati da nove fotografi siciliani. I ritratti sono stati stampati su giganteschi banner dove sono impresse le parole d’amore ispirate alla preghiera di San Francesco. In questi mesi oltre 1000 fedeli hanno partecipato al progetto nelle parrocchie di Beato Padre Pio da Pietralcina (padre Piero Galvano), Nostra Signora del Santissimo Sacramento (padre Aristide Raimondi), Resurrezione del Signore (padre Salvo Cubito), San Giuseppe al Pigno (padre Gilbert Mukanya Bilolo), Santa Maria Ausiliatrice e San Domenico Savio (padre Fabio Vassallo), Santa Chiara (padre Domenico Guerra)e le associazioni Talità Kum, Musica Insieme a Librino, Rete Sociale di Librino, Asd Boxing Team Catania Ring, Royal Dance GM, H due O, Misericordia di Librino e Santa Croce.
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