Cronaca

BIAGIO CONTE – Carisma e Fede in una mattinata che ha lasciato il segno anche a Brolo

Una parola, un fatto, un incontro che ha lasciato a tutti la certezza di quanto valga la pena accostarsi alla povertà come mistero e non come problema, come benefico scandalo e scandalosa risorsa nello stesso tempo e non come disgrazia che riguarda altri e di cui deve occuparsi qualcuno al di fuori di noi. Un abbraccio, uno scambio, per immergersi nella “sua”realtà e scoprire la forza del donarsi. Guardare il mondo con occhi diversi. La magia di aver fatto un tratto di strada insieme. Così è davvero corsa la mattinata a Brolo. Una mattinata “speciale”. Ad accoglierlo, alla “rotonda”, Irene, non sindaco, ma cittadina di Brolo, poi la gente, i bambini della scuola, le parole in chiesa, prima di andar via, solo il tempo di un sorso d’acqua, la meta – Roma – è distante…  ma la forza è immensa, arriverà da Francesco, e con lui arriveranno tutti i suoi “Ultimi”.

Sereno, forte della preghiera e del sostegno di sempre più numerosi siciliani coinvolti dalla sua missione, Biagio Conte stamani ha fatto tappa a Brolo. Un altro paese che percorre, al quale va incontro, dove la gente lo aspetta, lo ferma, lo aiuta a portare la croce, gli offre dell’acqua mentre lui sorride e benedice.

Il suo è un lungo pellegrinaggio, a piedi, che lo porterà fino a Roma, da Papa Francesco.

Il laico col saio verde, fondatore della missione Speranza e Carità, non demorde, nel suo dire rammenta i tanti ostacoli che si sono frapposti nella sua opera al servizio dei più poveri e porterà la sua croce di legno davanti al Papa.

Conte parla del Dono, dei Poveri, degli Ultimi, del popolo dei Maigrante.. lo siamo tutti. Delle Perfierie.

A Brolo guarda il Castello, è curioso, vuol sapere, e mentre benedice la gente, vede segni di Dio ovunque, dai colombacci alle rondini, dalle formiche ai bambini.

Poi in Chiesa si sofferma all’altare, invita alla preghiera, benedice i presenti. si rivolge ai malati, a chi soffre, incontro Don Enzo, e abbraccia i ragazzini delle Elementari.

Loro sono sanno chi è, sono usciti in tutta fretta dall’aula, ma lo ascoltano rapiti.

Poi ancora un saluto con il sindaco, che con lui fa un tratto di strada insieme, con gli operai, e con i tanti che si fermano e scendono dall’auto per andargli vicino,  e quindi va via, stringendo tante mani, lo aspetta Don Antonio, a Gliaca, poi andrà a Gioiosa e quindi Patti, per fermasi, salendo sul colle a Tindari, dalla Madonna.

Il viaggio è lungo ma si ha già la certezza che giungerà alla meta, e che alla fine l’uomo col saio verde raggiungerà quel che desidera, con la benedizione del Santo Padre anche nuovi spazi, il pane, il letto, un tetto per i Poveri.

Con lui vince, per una volta, la Speranza.

Ciao Biagio.

 

Redazione Scomunicando.it

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