Le pene per chi contravviene sono pesanti, arrivano fino a 20.000 euro ( e tre mesi di sospensione dall’attività): una somma abbastanza alta da dissuadere i chirurghi dall’accontentare i genitori esausti dai pianti delle figlie disperate per le dimensioni esigue del loro seno. Anche perchè si tratta di un intervento delicato, particolarmente pericoloso in età così giovane; inoltre, l’adolescenza è un periodo della vita in cui è facile farsi condizionare dai modelli proposti dalla televisione e dalla pubblicità, ma con il tempo si comincia a capire quali sono le decisioni veramente importanti da prendere.
Non è condannata la scelta di modificare le dimensioni del proprio seno: questa legge cerca solo di assicurarsi che chi decide di rifarsi sia sicuro di quello che fa, e delle conseguenze che comporta.
Nel caso di gravi malformazioni congenite, il divieto cade, per permettere un intervento che influisca notevolmente sulla qualità della vita del paziente; nell’eventualità però che si tratti solo di far lievitare il seno di una diciassettenne, è in effetti ragionevole obbligarla ad aspettare un paio d’anni, per maturare la sua scelta e per essere sicuri che la natura non ci pensi da sè. Nell’attesa, via libera ai reggiseni imbottiti!
fonte e foto: http://donna.libero.it/fotogallery/lifestyle/49004469/2/under-18-no-alla-chirurgia
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