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BROLO – Centro sociale a Lacco

Apre sabato il centro sociale di Lacco. Uno spazio ritrovato per tutta la collettività di un “borgo” dalle grande aspettative.

Una volta era una scuola, quella “elementare” del Lacco, ci dormiva dentro la banda, per la festa di settembre, ed era anche sede del seggio elettorale. In un’aula c’erano più classi, fino a cinque. Ci ha studiato tanta gente, chi è diventata chi giornalista, chi architetto, chi geometra, chi ha semplicemente preso la quinta… il primo passo dell’emancipazione cultura dell’affrancamento dell’essere solo contadino.
Il Lacco è un borgo, brutto definirlo frazione, sullo spartiacque del colle diviso tra due comuni Piraino e Brolo, e la scuola è stata sempre punto di incontro e di confronto, simbolo di  generazioni che volevano crescere. Una lavagna, delle schede al muro, i maestri che venivano, prima a piedi, poi con la corriera di “Ballato”, ed infine con la macchina, una scuola di frontiera e di passaggio…. Poi la scuola venne chiusa tra sgomento, rabbia e indifferenza… ora, grazie ai nuovi finanziamenti il comune di Brolo riapre quei locali, per essere”non solo scuola” ma punto di aggregazione, polo culturale. Un centro sociale, come ama definirlo Maria Ricciardello, l’assessore alla cultura di Brolo, che ama questo borgo e che ha fortemente voluto questa ristrutturazione al pari dell’on. Giuseppe Laccoto, destinata per i giovani, per gli studenti,  e pensata per tutti.
Così, sabato 21 novembre, alle ore 18,30 verrà inaugurato questo nuovo centro, un momento che è molto di più di una riapertura. 
Computers, sala conferenza  per accogliere mostre ed incontri, un polo culturale, libri, biblioteca per dare spazi ai giovani, per creare un punto di confronto per rendere una frazione un centro d’attrazione.
Ma di fatto il Lacco è così, basta poco, un ristorante tipico, la riscoperta delle “luminarie”, la gastronomia tipica, la festa e la simpatia della gente rendono questo luogo un polo progettuale per dare spazio all’economia rurale ed all’occupazione.
Salvo Messina non nasconde l’idea di un progetto che rivaluti il borgo, attraverso un piano che unisca cultura, tradizioni, gastronomia e voglia di fare soprattutto dei giovani… un borgo che sabato “scopre” davvero un centro ritrovato.       

Massimo Scaffidi

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