Non si chetano le polemiche su questa festa “non nostra”.
Abbiamo detto la nostra, e la ridiremo il prossimo anno.
Le tradizioni si difendo non esorcizzando le altre, ma scoprendo le nostre, rispettandole, facendole scoprire ai più piccoli. E la “nostra” festa dei morti non teme contaminazioni con il suo fascino, i suoi lumini, i regalucci portati dai defunti, il bicchiere di vino lasciato sul tavolo per rifocillarli dal lungo viaggio fatto per rivedere i vivi, dai dolci sfornati e fatti in loro onore….
Nè satanismo, nè diavolerie per Halloween, la stessa parola è la contrazione di All Hallows Even (la vigilia di Ognissanti).
Con l’avvicinarsi delle tenebre autunnali gli antichi popoli del nord Europa sentivano il bisogno di celebrare gli dei pagani perché li proteggessero.
E’ quindi una festa tipicamente nordeuropea che si celebra ogni anno il 31 ottobre coincideva con la fine del periodo del raccolto e il momento di fare le scorte per l’inverno.
La festa di Halloween raggiunse la popolarità attuale solo quando gli emigranti irlandesi sbarcarono negli Stati Uniti, dove è diventata festa nazionale.
Oggi è, da noi, certamente una festa commerciale, (vogliamo scandalizzare .. al pari della festa della mamma, del papà e per certi versi del natale che ci impone regali e alberi luccicanti).
Ed a Brolo tanti ragazzini si sono divertiti invadendo i negozi alla ricerca di dolcetti e regalini.
Alla prossima.
Nelle foto i bambini “truccati” da Flavia Pidonti.
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