Seduta consiliare dai tempi record ieri sera a Brolo. Poco meno di venti minuti per dichiarare la nullità del provvedimento consiliare – quello del 27 novembre 2013 il n. 28 – per un mero difetto di forma nella fase di esternazione dell’atto, confermare, ora per allora, i contenuti del succitato provvedimento consiliare n. 28/2013 e pertanto approvare la variante alle previsioni urbanistiche relative al Sub-comparto 2 del Piano per gli Insediamenti Produttivi in località Sirò secondo gli elaborati progettuali redatti dal Responsabile dell’Area Tecnica in data 18/11/2013 . Di fatto l’atto approvato del consiglio comunale era nulla in quanto non sottoscritto dal presidente dell’assemblea del tempo nè pubblicato. Gli strali del vicesindaco, Gaetano Scaffidi, che sul perchè di questo “vuoto” vuol vederci chiaro. Assente al dibattimento l’opposizione al completo.
Tutta la storia amministrativa di questa deliberazione – esitata e approvata in aula, ma poi mai pubblicata, quindi “nata morta”, per l’assenza delle dovute firme, con la scusante della zona Cesarini, in quanto pochi giorni dopo, il 3 dicembre del 2013, il consiglio comunale brolese decadde dai suoi poteri – sotto il profilo tecnico è contenuta nello stesso atto deliberativo, presentato dall’assessore ai lavori pubblici Marisa Bonina.
Da questo si evince che con D.D.G.. n. 192/2002 è stato approvato il PRG del Comune di Brolo e le annesse prescrizioni esecutive, tra le quali figura anche il Piano per gli Insediamenti Produttivi (PIP) in località Sirò. Che con varie delibere di consiglio questo piano subiva nel tempo delle modifiche e delle variazioni.
Che con nota del 2010 l’Assessorato Cooperazione, del Commercio, dell’Artigianato e della Pesca concesse il relativo finanziamento ma che insorse la necessità “di un riallineamento dei parametri urbanistici del Sub-comparto 2B rispetto alle previsioni del piano originario in modo da tenere conto della effettiva superficie fondiaria dei lotti ottenuta in esito all’esecuzione dei lavori”.
Al tempo l’ufficio tecnico, diretto sempre dall’ing. Basilio Ridolfo redasse gli elaborati progettuali relativi alla variante urbanistica che venne portata all’attenzione del civico consesso ottenendo l’unanime voto favorevole da parte di tutti i consiglieri comunali presenti, ed in minoranza sedevano anche l’attuale sindaco e lo stesso vicesindaco ieri presenti in aula.
Ma solo in questi giorni, a seguito di alcune verifiche si è appreso che su quell’atto “non è presente la firma del Presidente del Consiglio (allora era Maria Ricciardello) ed è riportata la seguente dicitura del Segretario comunale debitamente sottoscritta in data 3/12/2013: “Non vengono apposte tutte le firme per la decadenza del C.C. intervenuta il 03/12/2013 e pertanto non si procede a pubblicazione per mancato perfezionamento del provvedimento”;
Circostanza – hanno ribadito anche ieri “non nota all’Area Tecnica, che ne ha avuto conoscenza solo recentemente in occasione della compilazione degli elaborati da trasmettere al Dipartimento dell’Ispettorato Regionale Tecnico per il parere di competenza in ordine alla perizia di variante e suppletiva dei lavori”.
L’assenza delle firme e la mancata pubblicazione – in base al costante orientamento giurisprudenziale – integra la circostanza della mancata “volontà certificativa che costituisce elemento essenziale dell’atto e del provvedimento”.
Questo comporta la nullità dello stesso e mette – nel caso di Brolo – a rischio lo stesso finaziamento, considerato che verrebbe meno il riallineamento dei parametri urbanistici necessario per tenere conto della effettiva superficie fondiaria dei lotti ottenuta in esito all’esecuzione dei lavori, come evidenziato dal Direttore dei Lavori in sede di redazione della perizia di variante.
Per tutto ciò ieri in consiglio si è proceduto a dichiarare la nullità del provvedimento consiliare n. 28 del 27/11/2015 per un mero difetto di forma nella fase di esternazione dell’atto, a confermare, ora per allora, i contenuti del succitato provvedimento consiliare n. 28/2013 , ad approvare la variante alle previsioni urbanistiche relative al Sub-comparto 2 del Piano per gli Insediamenti Produttivi in località Sirò secondo gli elaborati progettuali redatti dal Responsabile dell’Area Tecnica di questo Comune in data 18/11/2013 che erano allegati alla proposta di deliberazione.
Ma la questione apre il dibattito sul fronte politico. Sulla “mancata comunicazione” all’ufficio tecnico, sul perchè non vennero apposte o sollecitate quelle firme ora mancanti. Sulle conseguenze che ora potrebbe avere, quell’atto “nullo” sullo stesso finanziamento, anche perchè sembra che sull’atto deliberativo ci sia una firma, ma è quella di Carmelo Princiotta, allora vicepresidente del consiglio comunale, sicuramente apposta prima del 3 dicembre.
Mentre il disappunto su tutto quanto avvenuto era chiaramente espresso dal sindaco, Irene Ricciardello, che ha ritenuto inspiegabili le “mancate comunicazioni” , quasi un occultamento di una decisione collegiale da lei stessa al tempo votata, Gaetano Scaffidi, il vicesindaco, ha calcato la mano, prima e dopo la votazione.
Prima aveva dichiarato: “Un finanziamento che ha visto dileguarsi oltre 900 mila euro (580 di mutuo e 320 di soldi europei) e che continua a regalarci immense schifezze nonostante stiamo cercando di salvare il salvabile . Amaramente non possono non constatare che non c’è atto della precedente amministrazione che non contenga anomalie, irregolarità e/o omissioni, oltre al fatto che la regolare copertura contabile degli atti in pratica non è mai esistita” – Poi ha aggiunto, “Solleciteremo un indagine interna, ma anche, chiedendo lumi alle autorità competenti, per sapere come questo sia avvenuto, e le eventuali responsabilità”.
Poi ha – parlando dell’assenza dell’opposizione consiliare in aula – espresso il suo dissenso evidenziando che si trattava di un voto per l’economia locale, per gli artigiani, sopra le parti politiche. Un assenza che è – per lui – ingiustificabile”.
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