Cronaca

BROLO – L’amministrazione avverte “lavoriamo senza sosta per garantire il ritorno alla normale erogazione”

Ci si è mezzo di mezzo anche il nubifragio di ieri, l’interruzione dell’energia elettrica, un fulmine, poi, ha provocato un guasto al sistema elettrico al pozzo di Malpertuso.

Il comunicato odierno dell’amministrazione comunale che fa il punto sulla situazione è quasi un bollettino di guerra, ma c’è ottimismo perchè “ancora oggi ogni sforzo è teso a ripristinare nel più breve tempo possibile la situazione di normalità nell’erogazione dell’acqua”.

Il comunicato

“Si continua a lavorare senza sosta per garantire il ritorno alla normale erogazione dell’acqua in tutto il territorio comunale di Brolo.

Il forte temporale di ieri ha provocato per ben tre volte il blocco delle pompe del pozzo di Scinà.

In una circostanza, addirittura, l’interruzione dell’energia elettrica si è protratta per quasi un’ora con evidenti problemi nell’adduzione dell’acqua. Un fulmine, poi, ha provocato un guasto al sistema elettrico al pozzo di Malpertuso e questo problema ha aumentato i disagi alla popolazione.

Ancora oggi, l’erogazione dell’acqua verso i serbatoi comunali è inferiore agli standard abituali e saranno possibili altre interruzioni idriche.

L’Amministrazione Comunale si scusa con i cittadini per i disagi, ma la giornata di ieri è stata molto impegnativa da un lato per risolvere l’emergenza idrica e dall’altro per evitare i problemi legati al nubifragio che in un’ora e mezza ha fatto cadere su Brolo una quantità di pioggia che di solito cade in un mese.

In questo senso, è stato quanto mai necessario ed opportuno l’intervento di pulizia a scopo precauzionale effettuato nelle scorse settimane nell’alveo del torrente Pozzo. Intervento che è servito a prevenire le esondazioni che si sono verificate in passato.

Ancora oggi ogni sforzo è teso a ripristinare nel più breve tempo possibile la situazione di normalità nell’erogazione dell’acqua”.

Intanto è opportuno evidenziare di stare attenti all’acqua che inizierà a sgorgare, in alcuni casi è già arrivata, ma torbida e zeppa di fanghiglia.

Alcune precauzione sono d’obbligo in questo caso ed è meglio non usarla per preparare i cibi sino a quando il colore, l’odore, ed il sapore non torni alla normalità..

Acqua marrone o rossastra, bianca, torbida, con particelle sospese, dall’odore e sapore sgradevoli: cosa significa?

Ovviamente la prima cosa da fare, nel caso in cui si riscontrasse un colore o un odore anomalo, è contattare l’amministrazione comunale segnalando il problema. La cooperazione del cittadino è infatti fondamentale per il controllo del sistema idrico, per poter intervenire rapidamente, analizzare il problema e capire come risolverlo. Non tutta l’acqua “sporca” è sporca allo stesso modo: in alcuni casi un’acqua non perfettamente trasparente non è pericolosa per la salute.

Colore marrone rossastro: è dovuto solitamente alla presenza di ossidi ferrosi nell’acqua, la comune ruggine. Può essere dovuto a tubature vecchie o non usate da tempo dove l’acqua ferma ha favorito il processo di corrosione dei tubi e la formazione di ruggine. Una volta che le tubature ritornano in funzione l’ossido di ferro viene rimosso e arriva nel lavandino. L’ossido di ferro non è pericoloso per la salute e non trasmette il tetano, come spesso si legge, per precauzione però è meglio non bere quest’acqua. Generalmente questa torna trasparente facendola scorrere per qualche tempo, ma se il problema persiste si consiglia di far controllare le tubature.

Colore giallognolo: può trattarsi di un aumento della concentrazione di manganese. Se la concentrazione rimane nel range di potabilità l’acqua può continuare ad essere essere bevuta.

Persistente odore di uova marce: è indicatore della presenza di zolfo nell’acqua potabile oppure di una contaminazione batterica e bisogna quindi segnalarlo. Soprattutto se si utilizza un depuratore per l’acqua domestica bisogna verificare che non sia questa la fonte di contaminazione. Questi strumenti infatti hanno bisogno di continua manutenzione per essere mantenuti puliti.

Acqua bianca dal rubinetto: potrebbe essere un problema di pressione. Più comune ai piani alti dei palazzi, l’acqua può essere resa di nuovo trasparente semplicemente lasciandola decantare brevemente: le microbollicine all’origine dell’opacità scompariranno.

Particelle chiare in sospensione: sono indice della presenza di calcare. Se l’acqua è ricca di magnesio e calcio, con il calore possono formare piccole particelle bianche, dette “precipitato”. La presenza di calcare, indicata dal residuo fisso, anche se elevata non è un problema per la salute, anzi è un mezzo di prevenzione per le malattie cardiovascolari. Discorso differente è da fare per gli elettrodomestici, che potrebbero usurarsi più velocemente.

Sapore e odore di cloro: il cloro viene aggiunto all’acqua per renderla potabile solo quando c’è il rischio di contaminazioni organiche. Nel caso dell’acqua di falda questo rischio è praticamente assente. Il cloro viene però aggiunto preventivamente quando vengono realizzati interventi sulle tubature dell’acquedotto. In questo caso, se si sente sapore o odore di cloro significa che è appena stata effettuata una disinfezione. Basta però lasciare scorrere l’acqua per risolvere il problema. Ricordate però che il cloro disciolto nell’acqua per la disinfezione è gassoso, e se quindi lasciamo una caraffa piena in frigorifero per qualche tempo, la sostanza evapora e il sapore sgradevole scompare.

Presenza di residui sabbiosi: generalmente sono innocui, ma se invece ci sono depositi verdastri forse le tue tubature hanno bisogno di una pulita.

 

 

 

 

Redazione Scomunicando.it

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