Cronaca

BROLO – Latrati notturni e civica convivenza

Condomini e vicini di casa sull’orlo di una crisi di nervi.

Questo accade da alcuni notti in un quartiere di Brolo, a ridosso dell’autostrada.

Cuccioli di cani, non trovano di meglio che latrare durante la notte, nella totale indifferenza di chi dovrebbe custodirli.

E così il sonno della notte, già difficile per via del caldo, se ne va a quel paese.

E di certo non si può chiudere il balcone o la finestra.

E la mattina i nervi già provati dalla notte insonne sono a fior di pelle.

Certo la convivenza degli uomini con l’animale ha origini antiche.

E’ un legame che è riconosciuto dagli uomini come tra i più autentici.

Per questo sono aumentati le leggi a salvaguardia e le campagne di sensibilizzazione per proteggere queste creature, ma di contro anche per proteggere gli “umani”.

Così la la Cassazione sentenzia “Non ha importanza se a lamentarsi per i latrati dei cani e’ un solo vicino. A fare scattare la responsabilità del proprietario dell’animale, infatti, non e’ ”l’effettivo raggiungimento di plurime persone”, ma la ”potenzialità diffusiva” dell’abbaiare dell’animale, che deve essere oggettivamente idonea a disturbare le occupazioni o il riposo” e continuando ha condannato il proprietario di un cane, per disturbo del riposo e delle occupazioni delle persone per ”non aver impedito il latrato dei propri cani che, di giorno e di notte, in aperta campagna rendevano impossibile il riposo e la quiete delle persone”.

Certo l’abbaiare è un “diritto esistenziale” dei cani, e i  collarini anti-abbaio che certi proprietari utilizzano potrebbero essere considerati uno strumento lesivo dei diritti dell’animale.

E allora, senza dover ricorrere a liti, all’utilizzo di tappo, al sogno di polpette preparate con chissà quale intruglio, basterebbe il buon senso. Necessario  per un futuro migliore è opportuno che gli uomini che amano gli amici a quattro zampe riescano a farli accettare da chi non li ama, adottando le misure ( corsi di addestramenti anti-abbaio) o altri strumenti educativi ritenuti opportuni per una pacifica convivenza, a volte semplicemente un “pugno” di coccole al “quattrozampe” pere farlo chetare, e l’abbaio diverrebbe un mugolio di gioia scodinzolante.

Redazione Scomunicando.it

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