L’isola pedonale a Brolo è una sorta di chimera, ovviamente in salsa paesana, da trent’anni se ne parla, tante sperimentazioni, fortunatamente temporanee, una viabilità disgraziata, con la “Statale” che taglia il paese, con tutti i suoi limiti, un’urbanizzazione già dagli anni sessanta priva d’idee che si realizzò, a casaccio, quartiere dopo quartiere, esteticamente brutti, privi di servizi, orfani di progettualità, e poi ancora, in un vicino passato, zone urbanizzate senza pensare a negozi con piani commerciali miopi e inadeguati.
Brolo da lustri non ne ha mai avuta una che abbia assolto a questo compito umano e sociale.
Fose solo piazza Castello nel 1600, e poi piazza Roma, quando non era asfaltata e cementata, con i suoi alberi a ricordare i morti dei moti, la “Monarchia” e la “Buzzetta”.
Una piazza al “centro”, sede di mercato e comizi, dei circhi itineranti, di giocate a pallone tra i ferri del “Sergente”.
Oggi la nuova viabilità, presente e futura, rilancia l’idea di dare spazio all’isola pedonale.
Lo stesso Salvo Messina, il sindaco, scrive, dopo il taglio del nastro che sanciva l’apertuta della bretella viaria tra “Brolo 2” e la Nazionale, che “assieme alla strada della zona industriale questo raccordo viario diventa fondamentale per il liberare il centro dal traffico e che, forse, è arrivato il momento di cominciare a parlare di una sperimentazione d’isola pedonale al centro del paese”.
E aggiunge su quello che è una sorta di blog locale: “Che ne pensate? – suggerendo – Anche in via sperimentale, magari su una parte del corso, magari per i fine settimana… nemmeno io ho le idee chiarissime, ma mi sembra l’ora di parlarne !”
Scorriamo i commenti, seguiti al post del sindaco, almeno alcuni.
Chiara Natoli: Il Forum dei commercianti, ne ha già discusso per proporla a voi, anche se è evidente la problematica della questione.
Bisogna discuterne a più teste e soprattutto senza creare problemi alla viabilità
Cono Caranna: Buona idea, ma per favore con ditemi che volete realizzare un ISOLA PEDONALE chiudendo le strade con dei grossi VASI di FIORI e basta….
Claudio Campochiaro: L’isola pedonale sarebbe una gran bella iniziativa per il paese, ci vuole un progetto serio e definitivo. Inutile continuare con le sperimentazioni nel weekend o nella sola domenica.
Chiara Natoli: Purtroppo definitivo nn credo si possa fare… bisogna guardare le esigenze di tutti … e soprattutto bisogna ORGANIZZARLA BENE! Non possiamo e nn dobbiamo sbagliare.
Carmelo Princiotta: Sono contrario alla realizzazione di un’isola pedonale sulla nazionale, secondo la mia opinione, sarebbe penalizzante per i commercianti.
Molte attività beneficiano dell’elevato transito di mezzi, di gente che si trova di passaggio e si ferma appositamente per fare qualche acquisto, soprattutto i bar.
Dice bene Linda che con l’arrivo dell’inverno ed eventualmente con la creazione di un’isola pedonale, in molti sarebbero scoraggiati a raggiungere a piedi le attività commerciali. Inoltre verrebbe a mancare quell’aspetto positivo, inerente la visibilità di trovarsi in una zona frequentata e trafficata.
Ahahahahah siamo abituati a entrare al bar o nei negozi con tutta la macchina e parliamo di zona pedonale????
E’ successo un casino per la pista ciclabile perchè giustamente non si potevano fare 30 metri a piedi e credete adesso che una cosa del genere funzioni????
Prima di parlare di sviluppo bisogna che tutti quanti cambiamo mentalità dopo di che ne possiamo riparlare!!!
Poi altri post, tanti mi piace, ma è evidente che l’isola pedonale è un’esigenza avvertita da molti. Dai commercianti, dai giovani, da chi ama il paese.
Ma perché fermarsi a “ora”, fermarsi all’idea del temporaneo, dell’ennesima prova.
Offrendo la possibilità ai commercianti di investire di programmare di organizzarsi. Di poter lavorare su arredi urbani belli e funzionali, di far crescre la cultura dell’isola pedonale, della piazza del condividere tempo e spazi.
Oggi servono raramente alle feste popolari.
Oggi a Brolo, progettare un’isola pedonale che diventa una “agorà” vuol dire riqualificare una città partendo da una piazza che non c’è.
E questo non vuol dire soltanto lucidarne i pavimenti o riempirla di mercatini di natale.
Gli abitanti non vivono di eventi eccezionali.
Riqualificare vuol dire dare alla gente le condizioni fisiche per svolgere la propria vita come credono nel loro habitat che diventa supporti alla vita sociale di strada.
Appunto la Piazza, quella che Brolo merita e vuole.
Ed allora perché non partire da questa necessità.
Uno spazio urbano dall’aria europea in un contesto mediterraneo.
E l’isola pedonale può partire proprio da qui.
Un’isola pedonale che coinvolga, via San Martino, Via Solferino, tutta la piazza Dalla Chiesa, lasciando solo la viabilità esterna.
Ovviamente lasciando libero accesso e viabilità alla Caserma.
Un’isola pedonale che si affaccia sulla Nazionale, tramite i tre slarghi esistenti, che la coinvolga quale passaggio – anello di congiunzione – verso la sua naturale continuazione quella di piazza Dante, lungo la via Pirandello. Un’isola pedonale che inglobi parte della via Dante e la stessa villa comunale con il suo accesso diretto al centro storico.
Ovviamente tutto a piccole dosi, ma con idee chiare e proiettate nel futuro.
Un progetto che preveda la riqualificazione urbana e commerciale in maniera globale, moderna, dinamica.
Così nessuno perde nulla, anzi….con la reale possibilità di pedonalizzazione della parte centrale del corso Vittorio Emanuele, in occasioni speciali, diventa un cuore pulsante, importante, “vivo”.
Molti negozi che si aprono sul corso brolese si affacciano sul retro, lungo la via San Martino, una doppia quanto preziosa vetrina, gli attuali posteggi privati potrebbero ridisegnarsi e riproporsi in slarghi commerciali.
Sull’isola pedonale potrebbero essere predisposti anche altri negozi di vendita, prefabbricati in legno e vetro, che costituirebbero una sorta di “centro commerciale all’aperto”.
Un’isola pedonale che unisce, aggrega e che va oltre, rispettosa dell’ambiente, è poco costosa quasi autofinanziabile, quindi realizzabile anche con project financing e comunque in grado di procurare reddito al comune tramite locazioni di spazi, pubblicità, suolo pubblico.
Determinerebbe l’aumento di valore di mercato delle botteghe e degli immobili presenti su questo tratto urbano (dove già esistono anche in aree limitrofi, ville e spazi verdi, gelaterie, pasticcerie, ristoranti, panetterie, una serie di negozi ….).
Sarebbe un nuovo punto di aggregazione sociale per i cittadini, per i ragazzi, ingloberebbe l’Oratorio .. e non solo.
Durante il periodo natalizio e delle feste, ma anche d’estate, potrebbe diventare luogo per lo shopping e per le attrazioni festive, deputandosi ad essere un altro punto d’attrazione, oltre al lungomare, il borgo medievale, piazza Annunziatella e la villa e del resto l’esperienza del “Doc Festival” di un paio d’anni da fa testimonia la validità di quell’area.
Detreminerebbe il miglioramento del confort ambientale urbano.
Un progetto che nel breve perido può diventare pretesto per ri-organizzare le funzioni della città e per riposizionarsi in ottica competitiva.
Quindi un paese che rotea intorno e che cresce intorno alla sua “isola” dove ci sarà lo spazio per convivere anche con gli animali.
Un’isola pdonale che nasce come risposta alla frammentazione sociale è un innovazione che dunque prevede un ritorno alla tradizione e che fonda le proprie radici nella commercializzazione dello spazio pubblico che ha fatto scomparire luoghi di scambio e confronto.
Qualcuno ha sottolineato che “le piazze sono l’essenza stessa della democrazia, quindi della convivenza civile e della formazione dell’opinione pubblica democratica” ed aveva ragione.
– diffondere una cultura della condivisione degli spazi pubblici e privati
– stimolare pratiche di autorganizzazione fra gli abitanti per una gestione più sostenibile di spazi, attrezzature e risorse
– stimolare e supportare la partecipazione attiva degli abitanti nella progettazione degli spazi condivisi
– stimolare la produzione di iniziative di natura culturale
– sostenere l’inclusione sociale delle persone deboli o svantaggiate
– favorire l’impegno civile, il senso civico e la cittadinanza attiva
– promuovere la tutela dell’ambiente e la mobilità sostenibile, in particolare pedonale e ciclabile.
Una bella scommessa.
Le vostre idee, i vostri disegni, le forme di un sogno, sul tema “l’isola che non c’è”, se vorrete, potranno essere pubblicate su scomunicando.it per discutere, provocare, pensarci.
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