Fino a domenica 2 febbraio non il servizio al Centro di raccolta Comunale è sospeso per il trasferimento – momentaneo – del servizio nella nuova sede individuata nello slargo Jacopo Ortis. Continuano le perplessità sui luoghi.
Questo momentaneo blocco e necessario per consentire l’avvio dei lavori finanziati per l’adeguamento del CRR, affidati nello scorso dicembre ad una ditta edile di Ficarra.
La Rti-Caruter, la ditta che gestisce il centro raccolta – proprio per consentire questi lavori aveva allora assunto l’impegno di rendere libera l’area, che una volta era destinata all’autoparco, proprio per permettere l’avvio dei lavori che dovrebbero essere ultimati a fine aprile del 2020.
Per permettere di rendere operativo il nuovo e temporaneo centro di raccolta saranno occupati circa millemetriquadri della piazza Jacopo Ortis.
Nel pensare che il CRR sarà ora reso, grazie a questi lavori, più funzionale si rimane perplessi, ora come quando venne destinata l’area dell’ex scalo merci (ai tempi del sindaco Messina) a diventar centro raccolta , sull’idonetà di quello spazio, che in un progetto, al tempo abbracciato da diverse realtà e associazione giovanili e culturali era auspicato come qualche cosa a servizio di attività giovanili e ricreative.
In quel tempo la stessa stazione ferroviaria – dismessa nella sua funzionalità operativa – era stata progettata e arredata per diventare – e lo era già diventato – un centro aggregativo giovanile-artistico-culturale, compresi gli spazi sottostanti dove, in attesa di adeguamenti funzionali erano state già allestire delle mostre artistiche.
Una progettualità bellissima, poi, inspiegabilmente naufragata, come anche l’idea, sulla scorta di quanto fatto a Carcassonne in Francia, con fondi europei, di rendere fruibile la grande tettoia dello scalo ferroviario, gli stessi vagoni abbandonati sul binario morto, e i sottostanti spazi una vota pensati per una’espansione industriale. Un progetto certamente più “bello”, considerando anche i “passaggi” che da quell’area conducono a lungomare – sottoferrovia”.
Il CRR… bastava pensarlo e ubicarlo nell’area industriale, anche dentro un capannone.
Senza traumi per nessuno.
Questi lavori, finanziati sotto l’amministrazione Ricciardello, mettono, al momento, una pietra tombale su un “sogno”.
Occasione persa. Peccato.
Leggendo un articolo del 26.09.2014
scomunicando.hopto.org/notizie/io-amo-brolo-cera-una-volta-la-stazione-ferroviaria-di-brolo/
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