Categories: Cronaca Regionale

BROLO – Passerella pericolosa

 

 

Da qualche mese una petizione popolare, sottoscritta dai residenti del quartiere Ferrara, quello sottostante l’ex Sma, e capeggiata da Antonio Agnello, aveva allertato il Dipartimento Regionale della Protezione Civile e gli uffici del Genio Civile di Messina, dopo essere “transitata” anche per gli uffici del comune, della Prefettura e dei Carabinieri.

La petizione evidenziava, richiedendo un intervento, la pericolosità di una passerella che installata nell’alveo del torrente Brolo, per favorirne il passaggio, di fatto “strozza” il letto del fiume e potrebbe essere causa di allagamenti e dell’esondazione di un’eventuale piena.

Anche perché, lì, il tetto del fiume fa un’ansa.

Per la cronaca circa tre anni fa si registrò un intervento di pulitura del torrente e di asportazione di molti detriti e materiali sabbiosi, sin quasi al confine con il comune di Ficarra, a cura del comune, ma poi nulla più è stato fatto.

Un allagamento, dicono i firmatari dell’istanza, causerebbe gravi danni all’area sottostante, oggi fortemente antropoformizzata, e la piena strariperebbe – senza alcun contenimento –  fino al centro del paese, interessando la Statale e la circonvallazione di Brolo che conduce allo svincolo autostradale.

Ora quella denuncia\esposto, con una quarantina di firme in calce,  ha ricevuto l’agognata risposta destando attenzione presso gli organi preposti.

Infatti il Genio Civile di Messina ha scritto al comune di Brolo intimandogli di rimuovere quella passerella e revocando eventuali precedenti autorizzazioni, anche concesse dalla stesso ente.

Le ultime alluvioni, Sardegna e Calabria, docet.

Questo per evitare guai peggiori.

Ovviamente la situazione diventa complessa, e non è così semplice quanto rimuovere una passerella in tubi cementizi.

Infatti quel passaggio che una volta portava alla fornace, prima, e poi “alla mannara”, oggi serve a raggiungere un’area occupata da capannoni industriali che così facendo resterebbero isolati, almeno per buona parte dell’inverno, e creerebbe problemi ai mezzi pesanti che non potebbero più accedervi.

Quindi dicono i titolari delle aziende: “siamo a rischio di chiusura e di licenziamento dei nostri operai”.

Inoltre questa rimozione della passerella rimettere in piedi la discussione sull’opportunità di realizzare una strada di collegamento che, correndo lungo il fiume, raggiunga la Statale.

Cosa prevista, anzi meglio semplicemente disegnata, nei vecchi piani urbanistici, ma certamente non realizzabile in poco tempo, onerosa sotto l’aspetto finanziario, e forse, visti gli insediamenti ora a valle allocati, impossibile da realizzarsi.

Di contro vengono messe in discussione, per la stessa problematicità dei rischi, anche altre passerelle, ubicate lungo il torrente Brolo.

Nei giorni passati si è svolto un incontro tra i residenti dei quartieri a “rischio” e le controparti… e sarà ora il Commissario Prefettizio a decidere in merito.

Ma il discorso del torrente e del pericolo di allagamenti, si allarga ad altre programmazioni ed affonda nel passato amministrativo brolese.

Le vie dell’acqua a Brolo sono state negli anni spesso sconsideratamente abbandonate, dimenticate e mai prese in considerazione.

Questo crea, al di la della passerella ora attenzionata, problematiche serie per eventuali improvvisi deflussi d’acqua.

Basti pensare che è da anni che si combatte contro gli allagamenti dell’area sottostante la via Libertà, o della Marina e solo con gli ultimi interventi al cunettone di raccolta sembra che il rischio si sia ridimensionato.

Ma rimane emblematico il caso del “Lavanaro” oggi cementificato e ridotto ad una saja.

Li scorreva un fiumiciattolo, autentico sfogo in caso di piogge violente, del torrente Brolo e dell’area sovrastante di Sirò.

E scorreva, insieme all’acqua un pezzo di storia di Brolo. Infatti lì erano allocate le piazzole di pietra del lavatoio, un agorà pubblica, reale e popolana, alla pari delle fontanelle del paese.

Bene, ottenuto un finanziamento per il suo recupero, quale valore storico, l’amministrazione del tempo, dopo pochi mesi lo cementificò, lo restrinse, nel bloccò parzialemnte la galleria di sfogo verso il mare, in forza di alcune nuove costruzioni.

Storie che si ripetono.

Ed ora quella passerella ha le ore contante, prima della prossima pioggia.

admin

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