Brolo, Piraino ed il Depuratore – … Semplicemente perplessi per le accuse del sindaco Maniaci, ma a queste replichiamo….

E’ dura la risposta che Irene Ricciardello ha inviato alla sua collega, Gina Manici, sindaco di Piraino sull’affaire della depurazione. Chiede un tavolo tecnico, respinge ogni addebito, chiarisce ruoli e posizioni ed alla fine conclude “Il Comune di Brolo non ha posto in essere alcun atto, o attività che possa giustificare o fare comprendere le motivazioni per le quali la predetta missiva è stata inviata alle Autorità in indirizzo in quanto allo stato l’unico fatto che è intercorso é il guasto di una pompa immediatamente sostituita con altra di pari caratteristiche“.

Ma tra le righe  della nota appare evidente che il debito maturato al 31.12.2012 deve essere inserito nella massa passiva in quanto debito correlato ad atti e fatti di gestione verificatesi entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’ipotesi del bilancio riequilibrato (esercizio 2013), quindi di competenza dell’Organo straordinario di liquidazione e non già della gestione ordinaria di questa Amministrazione.

Parole chiarissime.

Anche alla luce -ma solo indiscrezioni – di quanto emerso nell’ultimo incontro al Consorzio, dove tra l’altro è stata evidenziata la mancanza di messe in mora o di altri atti richiedenti pagamenti o segnando rimostranze relativamente ai recenti passati.

Una lettera di risposta che senza mezzi termini dipinge la situazione in atto, respinge ogni accusa, riservandosi di dire altro nelle sedi opportune.

La nota è quella che Irene Ricciardello – sindaco di Brolo – ha inviato alla sua collega, Gina Maniaci – sindaco di Piraino.

Una risposta a quanto dalla stessa inviata coofirmata anche dal direttore del depuratoratore consortile.

Una nota, anzi una diffida, inviata ad un quindicina di indirizzi, che spaziano dalla Procura al Ministero romano  dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare fino al Presidente della Regione Rosario Crocetta, passando attraverso le scrivanie di Prefetti, Assessorati, ARPA, Capitanerie e Uffici Tecnici.

Un vero e proprio atto che dipinge scenari tetri, che nessuno a Brolo sia spettava, ben lontano dal clima di “vogliamoci bene” dell’incontro di un anno fa.

Di fatto la Maniaci richiamando una deliberazione dell’Assemblea Consortile faceva emergere la condizione relativa alla grave situazione economico\finanziaria del Consorzio Eco 3, e rappresenta l’impossibilità di procedere all’attività di depurazione dei reflui provenienti dai Comuni soci – Piraino, Brolo e Sant’Angelo di Brolo – .

Nella nota si evidenziava che la morosità del Comune di Brolo è pari a €. 586.856,31 e che nonostante una serie di atti giudiziari a tutt’oggi  non era mutata questa situazione.

Di fatto scrive la Maniaci “alla ditta ordinata, dopo circa dieci mesi di lavoro, non è stato possibile pagare alcunché per il servizio e le prestazioni svolte, il cui credito si aggiunge e si somma a quello vantato da altri creditori, per causa del mancato pagamento della quota gravante sul Comune di Brolo inadempiente“.

Ecco trovato il colpevole di tutto, anche se tra le pieghe della nota emerge che anche altri comuni non sono in linea con i pagamenti.

Non sfuggirà ai destinatari, anche per via del ruolo e la funzione loro rivestita – si legge nella nota di Piraino –  la gravità e la condizione di paralisi e difficoltà ormai non più ragionevolmente sopportabile, che rendono impossibile effettuare oltre, la depurazione dei reflui provenienti dai Comuni soci, in particolare dal Comune di Brolo, che da alcuni giorni ha aumentato la portata in entrata in maniera considerevole, pur non essendosi verificati condizioni metereologiche di piovosità sul territorio.

Organi di informazione hanno portato a conoscenza di guasti nell’impianto di sollevamento e conseguente installazione di nuova pompa di adduzione di potenza superiore rispetto alla precedente, senza avere informato il Consorzio ne la sua direzione.

Tale situazione determina, non solo lievitazione dei costi ( energia elettrica, maggiore produzione fanghi, continua presenza personale addetto, etc… ) ma anche, innalzamento del limite quantitativo sopportabile e squilibri nei processi depurativi, con grave rischi di inquinamento e pericoli per la salute pubblica“.

Alla fine di tutto ciò si invita e si diffida il Comune di Brolo a procedere con immediatezza al pagamento di quanto dovuto e quantificato alla data del 31.12.2014 in €. 633.756,34 significando e rappresentando che non potrà procedersi oltre nell’attività depurativa in assenza di riscontro nei pagamenti.

Nella nota si fa anche riferimento alle risorse provenienti dal canone di depurazione e fognario, e quindi la fosca previsione: “i soggetti in indirizzo [devono]  intervenire per scongiurare la malaugurata, ma sempre più realistica evenienza dell’impossibilità di depurazione dei reflui provenienti dai Comuni consorziati, con conseguente inquinamento ambientale e pericolo per la salute pubblica

Ed infine la diffida, al Comune di Brolo, all’immediato rientro nei limiti di portata di propria competenza. 

Un vero e proprio fulmine a ciel sereno.

L’amministrazione comunale brolese ovviamente non ci sta e rigetta ogni addebito. 

Il sindaco scrive a tutti i precedenti soggetti ai cui aveva scritto la Maniaci..

Immediatamente puntualizza:”Come risulta dalla nota prot. n. 28 del 10 marzo 2015, il Comune di Brolo non è l’unico soggetto moroso nel pagamento delle somme dovute al Consorzio“.

Poi fa il resoconto della situazione in cui versa il comune per le vicende giudiziarie.

Questa Amministrazione, come è a tutti noto, è subentrata in una situazione di gravissima irregolarità della gestione economica finanziaria dell’Ente, tanto che in data 23 febbraio 2015 con atto Consiliare n. 23, è stato dichiarato il dissesto economico finanziario del comune di Brolo ed funzionari, dirigenti e precedenti Amministratori in data 9 agosto 2014 sono stati colpiti da Ordinanza di applicazione di misura cautelare nel procedimento penale numero N. 2578/13 R.G. cosiddetto operazione “mutui fantasma”.

Evidenzia come in questa circostanza sia stato “azzerato” l’ufficio di ragioneria.

Poi scendendo nei dettagli: “Tra le risorse finanziarie inserite in bilancio, negli anni precedenti, non è stata prevista adeguata copertura per affrontare le spese del consorzio eco tre, ed allo stato non risultano approvati i bilanci di previsione relativi agli esercizi finanziari 2013 e 2014 né tantomeno si è nelle condizioni di poterli approvare nell’imminenza stante la dichiarazione di dissesto finanziario”.

Quindi Irene Ricciardello precisa l’ intendimento di questa Amministrazione attiva a predisporre l’approvazione di formale variazione di bilancio al fine di fare fronte a servizi locali indispensabili, quale quello in esame, ai sensi dell’arrt. 250, c. 2, del TUEL.

Ma va avanti  scrivendo: “E’ evidente rilevare che il debito maturato al 31.12.2012 deve essere inserito nella massa passiva in quanto debito correlato ad atti e fatti di gestione verificatesi entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’ipotesi del bilancio riequilibrato (esercizio 2013), quindi di competenza dell’Organo straordinario di liquidazione e non già della gestione ordinaria di questa Amministrazione.

Al fine di effettuare una pianificazione della situazione attuale, nonché predisporre gli atti per concordare le modalità di pagamento, secondo le compatibilità finanziarie ed economiche dell’Ente, si chiede che, con la massima urgenza, venga effettuato un tavolo tecnico al fine di porre in essere i relativi atti e predisporre quanto necessario per definire ogni questione attinente la regolare erogazione del servizio e verificare l’esatto ammontare di quanto dovuto”.

Relativamente alla sostituzione della pompa ed alla presunta esistenza di una maggiore quantità di conferimenti di materiale nell’impianto di depurazione, il sindaco di Brolo è chiarissimo: si precisa che questa Amministrazione non ha minimamente modificato o aumentato le quantità dei materiali conferiti, ma si è limitata a sostituire una pompa non funzionante con altra di medesima portata e potenza.

E quindi afferma “Ciò non ha comportato maggiori costi o maggiore conferimento di materiali, per cui ogni considerazione sul punto è infondata”.

Poi evidenziando che la “sua” amministrazione è pronta e disposta in ogni sede a dimostrare quanto esposto sottolinea che : “ Il Comune di Brolo non ha posto in essere alcun atto, o attività che possa giustificare o fare comprendere le motivazioni per le quali la predetta missiva è stata inviata alle Autorità in indirizzo in quanto allo stato l’unico fatto che è intercorso é il guasto di una pompa immediatamente sostituita con altra di pari caratteristiche. Per tale fatto si formula ogni più ampia riserva e salvezza”.

Irene Ricciardello è risoluta, quando chiede al consorzio di indire immediatamente un tavolo tecnico al fine di concordare e procedere affinché tutti i soggetti componenti del Consorzio effettuino il pagamento delle somme dovute per garantire il servizio, secondo il piano di rientro e le modalità che verranno concordate e discusse.

Poi rivolgendosi agli altri destinatari dichiara l’ogni più ampia disponibilità ad un incontro al fine di chiarire la propria posizione, gli atti posti in essere, nonché la situazione in cui l’ente attualmente versa e le cause dello stato di fatto.

Certamente la situazione è a rischio, esplodendo o implodendo vorrebbe dir causare serie ripercussioni alla salute pubblica, al turismo, all’immagine dei luoghi.

Oggi servirebbe forse una pausa di riflessione, un punto di confronto, sereno, e fluido … ma forse ancora non sono i tempi, mentre Irene Ricciardello, ora è lei, che attende risposte.

Redazione Scomunicando.it

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