Per i diritti umani contro la pena di morte. Così, in pieno centro, a Brolo, stamani una volto in polistirolo, lo chador, e le pietre, simbolo della lapidazione, hanno rappresentato lo sdegno e l’indignazione del mondo giovanile brolese.
Una denuncia sentita, dove il “gesto grafico” parla più delle parole, dove la denuncia “urla” lo sdegno verso la pena capitale ma anche verso l’oltraggio ad una donna, rea di essere donna.
Certo legare questa denuncia sociale ai manifesti dei “poeti” di qualche mese fa può essere facile, ma certamente in questa denuncia, civile e democratica, c’è la coscienza sociale di un paese che sta crescendo, dove i giovani, diventano sempre più parte della “realtà” viva di questa società, pensante e parlante.
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