Il colpo di genio si manifesta all’improvviso, come lo ricordano in “Amici Miei” quel gruppo di splendidi attori . Questa volta a Brolo lo fa in forma anonima, con un’idea tanto semplice quanto brillante, qualcuno, che stamattina ha disseminato i cartelli ironici. Un invito ad un piccolo gioco collettivo che dedicato ai passanti a…”saltare la merda” come gioco estivo e dare la mano (virtuale) a chi raccoglie le deiezioni del proprio cane.
Un gesto?
No, un capolavoro di comunicazione. Sagace, civile, educato, e al tempo stesso un ceffone (morale) per tutti quelli che, ancora nel 2025, lasciano in bella vista il ricordino del proprio amico a quattro zampe come se stessero offrendo un’opera d’arte moderna a cielo aperto.
E qui, scatta l’applauso. Di quelli veri.
Non sappiamo chi è l’autore del manifesto. Ma lo vorremmo incontrare, magari solo per stringergli la mano — con o senza guanto — e dirgli: “Grazie, Brolo ti deve una pizza. Almeno.” Perché ha centrato il problema: la lotta quotidiana contro le cacche randagie (non dei cani, ma dei padroni). E, diciamolo, è una guerra persa solo se continuiamo a ignorarla.
Chi ha un cane lo sa: il paese è un campo minato. Non si passeggia, si slalomeggia.
E no, non possiamo dare la colpa ai i turisti: i souvenir organici li trovi anche a gennaio, alle 7 di mattina, quando Brolo è più deserto di una spiaggia a novembre.
Senso civico e inciviltà
Chi non raccoglie ha poco a che fare con l’amore per gli animali e molto con l’inciviltà nuda e cruda. È una forma di menefreghismo che manca di rispetto:
agli operatori ecologici, costretti a rimediare all’altrui maleducazione,
al decoro urbano e al paese stesso.
E non finisce qui. Perché qualcuno ha scambiato i contenitori dei sacchetti per cani come mini discariche personali. Qualcuno che ogni giorno vi butta dentro la spazzatura di casa. Differenziata? Forse. Educata? Per niente.
A mali incivili, rimedi digitali e non solo.
Le telecamere in funzione potrebbero fare la loro parte come occhi elettronici inflessibili per identificare e sanzionare chi non raccoglie o chi usa i cestini canini per disfarsi della pattumiera. E l’idea non è affatto peregrina. Ma anche coinvolgere la Protezione Civile – che ne ha tutta la facoltà ed ha nel suo organico ben 10 guardie zoofile – per effettuare, almeno d’estate, controlli mattutini e nel tardo pomeriggio, quelle fasce oraria preferite quando l’inciviltà passeggia con il guinzaglio ma senza sacchetto – .
Se alle parole seguiranno le multe, Brolo sarà più pulita, più vivibile… e anche più rispettata.
Una buona notizia (questa volta sì)
Nel frattempo, c’è anche chi lavora per il lato bello e legale del rapporto uomo-cane.
L’assessore Nuccio Ricciardello, che ha la delega in materia, ha annunciato la riapertura imminente della spiaggia per cani, uno spazio ormai consolidato, simbolo di civiltà e accoglienza, che ogni estate rende Brolo più “europea” e pet-friendly. Un segnale importante: dare spazio a chi rispetta le regole, mentre si colpisce chi le ignora.
A Brolo oggi quei cartelli, tra indignazione e proposte concrete, ci fanno sorridere amaramente. Per una volta, al centro dell’attenzione non ci sono polemiche, ma l’elogio del gesto semplice: raccogliere ciò che il proprio cane lascia. Perché in fondo, educazione e decoro pubblico passano da lì.
E anche la dignità di un paese.
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