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BROLO RIPARTE – “la Guerra Sociale”è finita… ma c’è chi non vuole arrendersi

Punti di Vista Social-Politici tutti brolesi. Il documento della maggioranza consiliare che fa i distinguo e contrattacca sulle posizioni del consigliere Gaetano Scaffidi.

Et de hoc satis
E su questo basta. Duro documento politico, che pur mai citandolo tira addosso, di brutto, sul consigliere comunale d’opposizione Gaetano Scaffidi.

Il testo integrale.

Nel 1974, dopo quasi trenta anni dalla fine della guerra è stato ritrovato su un’isola delle Filippine un soldato giapponese che non aveva conosciuto la fine del conflitto.

Anche a Brolo, nonostante la “guerra civile” sia cessata da oltre un anno, qualche isolato consigliere reduce dalla passata amministrazione, continua a combattere la sua personale battaglia fatta di sterile contrapposizione e livore politico e che, molto spesso, assume i contorni del procurato allarme. Ora, la circostanza che la maggioranza non risponda con le medesime armi, dell’offesa personale o del sistematico scontro, non significa affatto che manchino o siano mancati gli argomenti né, soprattutto, che le accuse scagliate dai social dal solitario consigliere siano, in una qualche misura, fondate.

L’attuale maggioranza rimane, semmai, fedele all’impegno assunto in campagna elettorale con i cittadini, di non alimentare quella animosità e antagonismo che, per cinque lunghi anni, hanno caratterizzato la conduzione della cosa pubblica locale e il dibattito politico.

Perché è evidente come non manchino, ad esempio e per limitarci alle ultime esternazioni, gli argomenti per replicare a chi posta foto – peraltro in un momento di emergenza come quello attuale –  che ritraggono scarichi fognari nel mare antistante Piraino, spacciandoli per fuoriuscite che provengono dalla condotta di Brolo.

E così paradossalmente, nel malsano tentativo di recare discredito all’Amministrazione, si finisce col danneggiare inutilmente l’immagine di un intero Paese.

Bastano i fatti a smentire chi ha approfittato di un tampone positivo al 118 per ergersi – senza alcuna autorità e competenza – a furente censore dell’Autorità Sanitaria Locale e Provinciale.

Bastano i documenti a smentire chi strumentalmente parla di aumento di tasse in un momento in cui i cittadini sono in evidente difficoltà e l’economia locale è in ginocchio trascurando di precisare che quanto l’Ente deve recuperare deriva dalla gestione del precedente assessore ai tributi. E per alimentare il risentimento, si omette di evidenziare come l’amministrazione abbia ripetutamente comunicato che le imposte locali rimangono sospese sino al 31 maggio.

Basta semplicemente ascoltare le parole del Sindaco nella conferenza stampa del 2 maggio scorso, durante la quale i temi affrontati sono stati quelli dell’emergenza Covid e delle iniziative necessarie a superarla, per comprendere come non vi sia stato alcun utilizzo propagandistico della pagina Facebook del Comune, così come contestato sui social dallo stesso bellicoso consigliere. Nessuna accusa, nessuna polemica, nessuna offesa.

Ma ciò che è veramente inquietante è che una simile accusa venga rivolta da chi ha sistematicamente utilizzato – non solo quella stessa pagina – ma persino il sito istituzionale del Comune di Brolo (è disponibile una ampia documentazione al riguardo), per attaccare ferocemente, dal punto di vista amministrativo e personale la minoranza o, più in generale, gli avversari politici del momento. Avversari o oppositori dell’attuale animoso consigliere che si sono trovati addirittura bloccati ed impossibilitati ad accedere alla pagina Facebook Comune di Brolo. Ma questo evidentemente, per chi oggi si arroga la facoltà di lanciare accuse infondate, non avrebbe configurato un esempio di utilizzo “politico” del profilo istituzionale.

Ecco, a volte bisognerebbe avere un po’ di pudore o, più probabilmente, un po’ più di memoria.

O più semplicemente basterebbe sapere che la guerra è finita.

Ora, questa maggioranza, tornerà a disinteressarsi, come ha fatto da un anno a questa parte, di quel “soldato” rimasto a combattere quella tanto personale quanto ostinata, odiosa quanto inutile, guerra di mera contrapposizione politica, chiusasi – fortunatamente per i brolesi – col voto amministrativo dello scorso 28 aprile 2019.

Qualcuno avvisi il consigliere che quella battaglia, durata cinque anni, è finita. E che l’attuale amministrazione torna in trincea, ma solo per venire incontro con i fatti – come ha dimostrato nell’ultimo anno – alle esigenze reali dei cittadini di Brolo.

GRUPPO BROLO RIPARTE
Uno dei post incriminati, quello del 2 maggio, postato da Gaetano Scaffidi.

La pagina Facebook del Comune di Brolo (oltretutto creata, da zero, dal sottoscritto, e portata in pochi anni a oltre 7000 like) dovrebbe essere utilizzata esclusivamente per comunicazioni, avvisi, notizie, di carattere istituzionale. Invito, pertanto, il Sindaco Laccoto, per comizi e proroganda politica, ad utilizzare la sua pagina fb personale.
Oppure gli cambi il nome.

la replica

Redazione Scomunicando.it

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