L’estate è cominciata – dicono. Le giornate si allungano, i lidi aprono, le infradito tornano alla ribalta. Ma a Brolo, andare a mare ha un retrogusto amaro, e non è certo per la salsedine.
la nota di Giuseppe Miraglia, il commento di Gaetano Scaffidi, Sara Ceraolo e Marisa Bonina
È il consigliere d’opposizione, Giuseppe Miraglia, a tirare fuori la sabbia da sotto il tappeto: “La spiaggia è in condizioni inaccettabili”, scrive in una nota dura, senza giri di parole né sconti.
la buona notizia è che tutta il mare sotto costa è perfettamente balneabile
L’arenile si presenta male. Bottiglie di birra abbandonate, vetri infranti tra gli scogli – giusto per rendere la battigia una roulette russa per i piedi nudi – e immondizia disseminata ovunque, come coriandoli dopo Carnevale. Peccato che qui non si festeggia nulla. Anzi, c’è da mettersi le mani nei capelli, possibilmente senza toccare plastica.
Miraglia non si limita al lamento da social: chiede, pretende, rivendica interventi concreti. Primo fra tutti, una pulizia straordinaria della spiaggia, anche con mezzi pesanti. Ma chiede attenzione: niente selfie con l’escavatore in riva al mare, per favore. Servono risultati, non cartoline.
E poi: l’autoespurgo della pozza maleodorante “del solito posto” – perché anche la puzza, a Brolo, ha una sua geografia affezionata. Il ripristino della videocamera nella zona della rotonda – oggi spenta, come l’entusiasmo dei cittadini – che potrebbe almeno tentare di scoraggiare gli incivili. E magari un cestino, uno solo, installato vicino al parapetto: piccolo passo per l’uomo, grande sollievo per la spiaggia.
Ma non finisce qui.
Perché l’appello è trasversale:
Agli esercenti, perché non si può fare business sul mare e poi lasciare che la riva diventi una discarica.
Ai genitori, perché l’educazione civica comincia a casa, non solo tra i banchi.
E ai ragazzi, con una frase che è più un pugno nello stomaco che una carezza: “Siete meglio di così.”
A dare eco alla denuncia, anche voci note della politica locale.
Sara Ceraolo, consigliere d’opposizione, a parte evidenziare che non c’è sentore di nessun escavatore a spianare la spiaggia libera denuncia che latita la pulizia antistante la spiaggia, ma soprattutto punta il dito che a oggi “Nessuna passerella per agevolare l’accesso al mare degli anziani e soprattutto dei disabili” è stata posizionata.
Maria Bonina, ex assessore, non le manda a dire: “Ci troviamo di fronte a una disaffezione importantissima verso la cosa pubblica.” Tradotto: ci stiamo dimenticando che Brolo è casa nostra. E non si sporca casa propria, giusto?
Sulla stessa lunghezza d’onda Gaetano Scaffidi, ex consigliere e vicesindaco in passate amministrazioni: “La spiaggia, fatta eccezione per i tratti curati dai lidi, è ancora un cumulo di rifiuti. E siamo a giugno!”
In fondo, tutto questo non è solo una questione di decoro. È una questione di identità. Brolo ha una delle spiagge più belle della provincia – e sì, fa male scriverlo quando lo scenario è quello di un day-after post abbandono. La bellezza non basta se non è tutelata. Il turismo non si inventa se manca la manutenzione. L’estate non parte, se prima non parte la coscienza.
Un paese civile si misura anche dalla pulizia della sua spiaggia.
Brolo merita di meglio. Anzi, i brolesi meritano di meglio. L’amministrazione deve programmare i servizi di pulizia, ma tocca a loro, a tutti noi, dimostrare di esserne all’altezza.
Non basta amare il mare. Bisogna anche non lasciargli l’immondizia.
PS – la buona notizia è che tutta la costa è perfettamente balneabile come ha annunciato il sindaco Giuseppe Laccoto in un recente post sui social dove si legge che preso atto dei risultati delle analisi effettuate e stata revocata l’ordinanza temporanea che disponeva il divieto di balneazione in un tratto di costa. Il provvedimento si era reso necessario per consentire i lavori di manutenzione straordinaria delle vasche di decantazione.
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