Il problema della potabilità dell’acqua, a Brolo, tiene banco. Ed Irene Ricciardello, il sindaco, dice la sua, senza voler rispondere alle note dell’opposizione… (pubblicata appresso).
Infatti il sindaco di Brolo dice: “per quelle ci sarà tempo” ma esterna il suo pensiero.
E dice ora, per dar tranquillità ai cittadini “allarmati” da quello che definisce “un terrorismo mediatico da far paura, oltre ogni limite, perchè la politica, in questi casi deve porsi dei limiti e non crear casi quando non necessita”.
Lei parla “da cittadina, da madre, da utente del servizio dell’acquedotto brolese” e rassicura che “la situazione è costantemente monitorata”, dice che “si resta in attesa dei risultati delle analisi dopo le clorazioni effettuate”.
Poi evidenzia, senza giustificar nessuno, che l’equivoco avvenuto nello smistamento della nota dell’Asp, è dovuta agli uffici – ma dove evidenzia non ravvede nessuna malafede -, questo solo ha comportato il ritardo nell’emissione dell’ordinanza”.
Infatti la nota è giunta solo il giovedì pomeriggio ed il fax è stato smistato poi all’ufficio tecnico il lunedì successivo, considerando che sabato e domenica gli uffici sono chiusi.
Quindi – dice Irene Ricciardello – ci siamo attivati subito dopo con l’immediata clorazione delle vasche, ed una comunicazione tempestiva diramata anche ai bar, ristoranti ed attività pubbliche, oltre che con comunicato stampa e sullo stesso sito dell’ente ne abbiano dato comunicazione all’utenza”.
E comunque per quel ritardo, lei, se ne assume la piena responsabilità politica.
Ma dice Irene Ricciardello se le percentuali erano preoccupanti, o appena appena superiore a quell’ “1” rilevato, l’Asp avrebbe certamente chiamato anche telefonicamente il comune e gli uffici di riferimento e non solo inviato un fax.
Poi sottlinea che attualmente la clorazione è costante e che sono già stati effettuati i rilevamenti, a cura dello stesso ente.
Sulle modalità di prelievo dei campioni il sindaco non esclude che possano essere state effettuate, questo dal personale del comune – in maniera non consona e ciò abbia potuto alterare la flora batterica.
Per questo necessita ripeterle con maggiore cautela, appena la clorazione dell’acqua avrà assolto il suo compito, in quanto al momento risulterebbero alterate.
Poi, Irene Ricciardello, evidenzia come il Comune abbia già cercato finanziamenti per un nuova acquedotto, sottolineando le vetustà dell’attuale e, di contro, ha anche evidenziato come l’amministrazione, anche con un cambio di gestione della rete acquedottistica, questo qualche giorno fa, abbia attenzionato nella sua agenda di impegni, in vista della stagione estiva, il problema idrico. Per lei con tale cambio di rotta, e con un maggior monitoraggio ella rete si vuole evitare che i serbatoi vadano in secca.
Per il sindaco la situazione – pur rimanendo in atto divieti per il consumo ad uso umano dell’acqua se non appositamente bollita – è sotto costante controllo, e l’acqua può essere tranquillamente utilizzata per gli usi igienici personali.
La nota del gruppo consiliare Per Brolo,
Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata
(Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur)
Mentre la maggioranza si dibatte tra presunti rimpasti ed asserite revoche di deleghe, il Paese viene sempre più lasciato in balia degli eventi.
Con l’avvento dell’attuale amministrazione, i brolesi si sono presto abituati all’idea di un declino politico-amministrativo che col passare dei mesi è via via apparso un destino ineluttabile.
D’altronde, chi si preoccupa davvero dei bilanci fermi al 2013?
Chi si indigna del mancato rimborso del trasporto scolastico?
Oppure di intere zone del paese senza pubblica illuminazione?
E degli spazi pubblici senza manutenzione? Oppure della mancanza di segnaletica orizzontale?
O ancora delle suggestive “cascate” di contrada Parrazzà?
Insomma la disamministrazione è diventata vicenda consueta.
E così non fa più notizia che il protocollo dell’Ente non sia accessibile per giorni [per necessaria informazione il protocollo non mandava in conservazione i registri giornalieri a causa di un guasto del programma ndr ] nè che le bollette della Tari vengano recapitate ai cittadini con ritardo.
E ieri persino lo sversamento del Torrente Pozzo con l’allagamento di intere zone del Paese, di tante abitazioni e di numerose attività commerciali è stato catalogato dal Sindaco come mero evento straordinario.
In questo clima di fatalità, di disattenzione alle problematiche del quotidiano, anche quelli concernenti i beni primari, la non potabilità dell’acqua deve essere sembrata al sindaco un evento ordinario.
Nessuna diffusione, nessun pubblico avviso ad eccezione dell’albo pretorio on-line.
Neppure l’utilizzo della pagina facebook istituzionale.
Ovviamente – ma questo è scontato – nessun accenno alle cause del problema.
Solo una scarna ordinanza che non chiarisce quale utilizzo sia possibile, né contiene indicazioni sulle precauzioni da adottare… sono state diramate “istruzioni per l’uso” dirette a cittadini, esercenti, ristoratori, scuole, case di cura, etc. etc…?
Insomma è diventato normale mettere a rischio persino la salute dei cittadini.
Forse è vero, come diceva Esopo, che “l’abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose”.
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