E si qui nulla di eccezionale.. ma leggendone i contenuti si evidenzia la novità “di procedere, attraverso la predisposizione di avviso pubblico,all’ acquisizione di eventuali manifestazioni di interesse da parte di professionisti abilitati (ingegneri e/o architetti in forma singola e/o associata per la parte progettuale e geologi per quella geologica) per la redazione – a titolo gratuito – del piano particolareggiato di recupero del centro storico del Comune di Brolo, coincidente con la zona omogenea “A” rilevabile nell’apposita tavola “disciplina dei suoli” allegata al vigente PRG“.
E’ Salvo Messina il sindaco da spiegare il motivo e le motivazioni di quest’intervento:
“Da anni ci manca il piano particolareggiato del centro storico che non possiamo far redigere per mancanza di risorse, ci vorrebbero quasi 60/70 mila euro … una somma che al momento non è disponibile. Di conseguenza, però – continua il sindaco – se non abbiamo il piano particolareggiato non possiamo partecipare ai bandi europei che sono di prossima uscita”.
La classica situazione del gatto che si morde la coda.
Da queste considerazioni alla redazione della delibera, per l’amministrazione comunale di Brolo il passo è stato breve.
Premesso che il vigente strumento urbanistico del Comune di Brolo è stato approvato conD DG n. 192/DRU del 30/4/2002; che negli elaborati grafici del succitato PRG è stata perimetrata un’ampia area di interesse storico-artistico, denominata zona omogenea “A”, comprendente appunto un agglomerato urbano di particolare pregio da assoggettare ad interventi conservativi e di trasformazione conservativa;
Considerato che la pianificazione di interventi di recupero rappresenta l’ occasione per operare un assetto del territorio che ottimizzi il riutilizzo di quanto costruito in passato, reinserendolo nella vita attuale anche per nuovi usi e nuove destinazioni, salvando in tal modo la memoria e l’identità della nostra comunità, che è affidata anche alla conservazione del centro antico, degli edifici e dei manufatti di un tempo;
l’attenzione per il passato,oltre ad essere una chiara testimonianza della sensibilità culturale della nostra comunità, nasce anche dalla consapevolezza che l’insediamento di un tempo conserva una misura, nel rapporto spaziale fra la comunità, l’uomo ed il suo ambiente, assolutamente unico ed irripetibile;
Dato atto che le finalità che si intendono perseguire sono quelle di costruire un percorso che indirizzi il recupero del centro storico in termini di sviluppo sostenibile che sia, da un lato, rispettoso dei caratteri identitari, delle tipologie tradizionali e della “forma urbana” e dall’altro finalizzato a favorire la crescita economica, sociale e culturale dell’intero territorio comunale;
Atteso che compito dell’amministrazione comunale è anche quello di disciplinare le modalità degli interventi edilizi, in un’ottica di equilibrio tra “valori culturali” e “modo di abitare contemporaneo”,contemperando quindi due diversi
aspetti che concorrono a determinare la qualità della vita; Considerato che è necessario acquisire le professionalità necessarie alla formalizzazione del piano di recupero di cui all’oggetto, all’esterno del Settore Tecnico Comunale, atteso che lo stesso non dispone delle figure competenti, ad eccezione del Responsabile, che comunque è gravato di numerose incombenze d’ufficio; Dato atto che le figure professionali competenti coincidono con gli ingegneri e/o architetti per gli aspetti progettuali e con i geologi per il relativo studio geologico;
PROPONE CHE LA GIUNTA DELIBERI
di procedere, attraverso la predisposizione di avviso pubblico, all’ acquisizione di eventuali manifestazioni di interesse da parte di professionisti abilitati(ingegneri e/o architetti in forma singola e/o associata per la parte progettuale e geologi per quella geologica) per la redazione – a titolo gratuito – del piano particolareggiato di recupero del centro storico del Comune di Brolo, coincidente con la zona omogenea “A” rilevabile nell’ apposita tavola “disciplina dei suoli” allegata al vigente PRG; di dare atto che i contenuti minimi del piano particolareggiato di recupero sono quelli stabiliti nel “disciplinare tipo” approvato dall’Assessorato Regionale a Territorio ed Ambiente (ARTA), nonché nella Circolare ARTA n. 3/2000;
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