Si allarga la “famiglia” di Scomunicando. Inizia da oggi la collaborazione con Roberta Spitaleri, 28 anni, con la passione per la scrittura e la lettura, ama la musica, la cultura e l’arte e soprattutto ama comunicare… non poteva, quindi, che scrivere, con noi, per voi.
di Roberta Spitaleri
Se guardiamo Bronte adesso ormai citta’ moderna e affollata da auto in corsa e vita mondana, non di certo andiamo a pensare alla sua fondazione………perche’ ci sembra vecchia storia e leggenda che possa destare se non poco addirittura per niente interesse. Ma fortunatamente ancora c’e’ chi e’ appassionato di sapere e conoscere sempre di piu’. Ed allora iniziamo a dire che Bronte fu fondata dal Ciclope omonimo figlio di Nettuno. Nella zona di Monte Bolo, Rocca Calanna e Contrada Difesa, sono state trovate cellette funebri a forma di forni. I segni invece degli insediamenti Greci sono stati reperite nelle zone di Monte Bolo, Piana, Castellaci, Placa Baiana e Mendolito. Nel 1040 vi fu la battaglia di Maniace. Il Bizantino Giorgio Maniace, a capo di truppe bizantine e normanne, nel luogo dove oggi sorge il castello dei Nelson, sconfisse in una grande battaglia gli Arabi. Nel 1173, la Regina Margherita di Navarra edifico’ il monastero di Santa Maria di Maniace.
Allora l’amministrazione della Giustizia di Bronte dipendeva da Randazzo che dal 1337 esercitava il diritto di “Mero e misto impero†( d’infausta memoria). Nel 1799 il Re di Napoli Ferdinando IV donava l’abbazia di Maniace all’ammiraglio inglese Orazio Nelson, nominandolo Duca di Bronte.
Bronte prese attiva parte ai moti del 1820 schierandosi con Palermo per l’indipendenza.
Nel 1860 scoppia la rivolta di Bronte sedata da Nino Bixio. Bixio difatti giunto a Bronte sedava tumulti senza incontrare resistenza, e arrestati alcuni presunti rivoltosi fece intervenite la commissione per celebrare un rapido e sbrigativo processo contro coloro che venivano ritenuti i capi. Il 9 agosto del 1860 nella piazza dove vi e’ il convento di San Vito , cinque dei condannati cui vi era un demente, vennero fucilati alla presenza di tutta popolazione (da vedere Bronte Cronaca di un massacro. NdR), e dissero gli anziani del paese che quel giorno i giustiziati furono sei perche’ insieme alla cinque vittime moriva lo spirito battagliero dei Brontesi veri ed autentici.
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