Fotonotizie

CALCIO – Futura Brolo, chiacchiere da bar… con mister Ricciardello

Quattro chiacchiere col mister della Futura Brolo

    Cosa hai provato quando la dirigenza ti ha annunciato la decisione di affidarti la guida tecnica della Futura in Promozione?
Tantissimo entusiasmo e tanta voglia di dimostrare principalmente a me stesso di essere all’altezza dell’arduo e delicato compito.

–    Cosa rappresenta per te la Futura Brolo?
È difficile trovare delle definizioni per riassumere 20 anni di vita intensi passati insieme a tutti i ragazzi che ho allenato. La Futura per me è  l’affetto e la stima che incontro in ogni sguardo di molti di loro anche a distanza di tempo.

–    Qual è l’obiettivo che la società di ha chiesto di raggiungere?
Valorizzare quanti più Juniores possibili e mantenere la categoria, cercando di dare una precisa identità di gioco condivisibile anche a tutte le altre categorie che da sempre sono il fiore all’occhiello della società.

–    Qual è il personale obiettivo che Ricciardello vuole raggiungere?
Voglio preparare e affrontare ogni singola partita come se fosse la prima e l’ultima, cercando di vincerla con la padronanza di chi sa quello che fa, divertendomi e divertendo.

–    La Futura da sempre ha dimostrato di avere grande attenzione per i giovani. Il consiglio di Mister Ricciardello ai ragazzi?
Di pretendere sempre dalle società di essere affiancati da tecnici seri, competenti, qualificati ma soprattutto da uomini carichi di valori. È attraverso queste persone che i giovani possono apprezzare lo sforzo e il duro lavoro necessario per realizzare qualsiasi obbiettivo nello sport così come nella vita.

–    Un episodio sportivo che non dimenticherai mai?
10 Maggio 2010, la Futura dopo uno spareggio ai play-out con il Montemaggiore retrocede in Prima Categoria. Tutti gli sforzi compiuti fino a quel giorno non avevano più nessun valore. Ero distrutto e dilaniato dal dolore, pensavo di morire. Tornato a casa mi sono lasciato cadere sul letto, inerme e in bocca il gusto amaro della sconfitta. Al mattino dopo una terrificante notte insonne e incubi ad occhi aperti, la mia compagna aprendo la porta con molta cautela mi comunica tra le lacrime che da li a 7 mesi sarei diventato padre. Sono passato in pochi secondi dalla depressione acuta alla gioia più sfrenata e in quel momento mi sembrava di aver vinto una finale di Champions.

–    In quale squadra di Serie A ti piacerebbe allenare?
Il mio sogno è allenare una squadra dove l’area tecnica, societaria, mediatica, le attrezzature e le strutture siano di Serie A… anche in terza categoria.

Redazione Scomunicando.it

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