“Ormai è inutile negare l’evidenza, le possibilità di salvare l’esistenza dell’Autorità Portuale di Messina sono quasi zero. Del Rio lo ha detto chiaro: l’impianto generale della legge di riforma del sistema dei Porti italiani non si tocca, e lo ha detto ad interlocutori politici più autorevoli, ahimè, dei nostri rappresentanti.
Quindi, se non cambierà indirizzo il Governo, l’Authority messinese sarà cancellata con un colpo di spugna, e di conseguenza perderemo per chissà quanto tempo la potestà sul cuore pulsante della nostra città e cioè il nostro porto.
Ulteriore tappa dell’inesorabile processo di depauperamento di funzioni e di decadenza del ruolo di Messina.
Cosa possiamo augurarci per la nostra comunità? Che Crocetta batta i pugni sul tavolo della Conferenza Stato Regioni per ottenere dal Governo nazionale le necessarie garanzie di autonomia gestionale e finanziaria del nostro sistema dei porti.
Tale obiettivo può essere raggiunto negoziando, in sinergia con altre regioni come Liguria e Campania, modifiche ed integrazioni dell’articolo 6 del testo della riforma, quello che riguarda l’organizzazione dell’Ufficio Territoriale Portuale, che rappresenterà l’articolazione periferica della futura Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Meridionale.
Questo va fatto a parziale e tardiva limitazione del grave danno che il nostro territorio riceverà da questa riforma, danno del quale qualcuno prima o poi dovrà politicamente rispondere alla città”.
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